(La Repubblica) Franca Rame è stanca e «delusa» della politica. Quindi, lascerà il suo posto di senatrice nelle file di Di Pietro ma non ora, non subito. Si è consigliata «con Dario», il marito e premio Nobel Dario Fo, e ha deciso che la situazione è «delicata, complessa e pericolosa» per il paese, quindi frena sulla notizia trapelata e rilanciata dalle agenzie di stampa di una sua lettera di dimissioni già pronta per essere inviata al presidente del Senato, Franco Marini e al leader di Italia dei valori, Antonio Di Pietro.
Dimissioni rinviate a dopo il varo della Finanziaria, senatrice Rame?
«Beh, questo è poco ma sicuro».
Ma lei pensa di dimettersi perché è delusa da questo governo?
«Ho le mie riserve, l´ho detto più volte. Però non voglio in alcun modo nuocere a questo governo, ci sono già tante voci in giro, Berlusconi che preme... Per carità. È un momento troppo difficile per il paese, meglio non ci siano voci negative e perciò mi dispiace che sia trapelata la notizia che lascio il Senato».
Martedì non era in aula, come mai?
«Per ragioni di salute, mi hanno chiamata in otto per informarsi di come stavo, in realtà preoccupati dalla mia assenza. Qui quando ci sei sembri trasparente, devi solo rispondere alla richiesta "vota rosso", "vota verde", "alza la mano, abbassala"... Non ero in aula perché dovevo fare degli esami».
La sua lettera di dimissioni da senatrice comunque è già pronta?
«No, preferisco non aggiungere altro, c´è una tensione palpabile che, anche durante il voto sugli emendamenti al decreto fiscale, si avverte in aula. È un momento davvero delicato per il paese».
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