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giovedì 25 ottobre 2007

Arcigay confusa: Arcigay Firenze si dice perplessa su neonato omosex.

In questi due giorni, dalla presentazione della campagna “Gay si nasce”, ideata dalla Regione Toscana e patrocinata dal Ministero per le Pari Oopportunità, molte socie e molti soci della nostra Associazione – e così cittadini simpatizzanti – ci hanno scritto, manifestando il loro disappunto e, talvolta, l’indignazione per il manifesto utilizzato (che ritrae un bambino neonato con un braccialetto di riconoscimento con la scritta “homosexual”) e per lo stesso slogan che la Regione ha voluto attribuire alla Campagna. Ebbene, pur plaudendo l’intento dell’iniziativa, e ampiamente soddisfatti dell’impegno profuso dalla Regione Toscana in materia di promozione dell’uguaglianza di tutti i cittadini e di lotta all’omofobia, ci sentiamo di dover prendere le distanze da una campagna che, ahinoi, dai feedback che abbiamo raccolto in queste ore, non ha saputo arrivare pienamente a tutti i cittadini. Se l’intento è quello di educare al rispetto, di combattere il pregiudizio e di promuovere la parità di dignità e di diritti delle persone lgbt, era essenziale, a nostro parere, improntare una comunicazione ben diversa, non imponendo un etichettamento – come è apparso essere quell’”homosexual” al braccio di un neonato – né inducendo a pensare all’omosessualità non tanto come una variante della sessualità umana – come, del resto, è – ma piuttosto come una sindrome non guaribile che dobbiamo rassegnarci ad accettare. L’Arcigay di Bologna qualche anno fa fece una bellissima campagna dove in un manifesto si ritraeva un pompiere che salvava dalle fiamme una persona; la frase sottostante era proprio “Cambia qualcosa se vi diciamo che è omosessuale?”". Perché – ci chiediamo – la Regione non ha ripreso come idea questa tipologia di linguaggio e questo tipo di messaggio, magari ritraendo comunque un bambino, con nel braccialetto il nome “Marco” e con la frase “Se vi dicessimo che potrebbe amare per tutta la vita un altro Marco, cambia qualcosa?”. Forse le polemiche sarebbero state minori, o meno plausibili, e, una volta tanto, chiunque, per strada, si sarebbe domandato, dentro di sé, se davvero valga la pena continuare a discriminare l’omosessualità. Inoltre, a seguito delle molte comunicazioni pervenuteci, che accusavano la nostra Associazione di aver messo in piedi una campagna assolutamente inefficace, teniamo a precisare che Arcigay Firenze “Il Giglio Rosa” onlus non è stato interpellato né nella fase di creazione né di presentazione della Campagna stessa. Pertanto, chiariamo che la paternità dell’iniziativa è esclusiva della Regione Toscana e che, se ne avessimo avuto l’opportunità, sicuramente avremmo portato in quella sede le nostre perplessità e le nostre idee.


Francesco Piomboni – Presidente Arcigay Firenze “Il Giglio Rosa” - Matteo Pegoraro – Segretario Arcigay Firenze “Il Giglio Rosa”

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