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martedì 18 dicembre 2007

Il ritorno di Fabrizio Marrazzo dopo un lungo silenzio. Accuse al Pd da parte della sinistra: L'incivile Campidoglio.

La delibera di iniziativa consiliare per l'istituzione di un registro delle Unioni civili è stata bocciata ieri dal Consiglio comunale di Roma. La proposta era firmata da Fabio Nobile (Pdci), Gianluca Quadrana (Ps), Adriana Spera (Prc-Se), Roberto Giulioli (Sd), Nando Bonessio (Verdi).

(Rinascita) Il Partito democratico ha votato contro i provvedimenti avanzati dalla sinistra e si è venuta così a creare, almeno su questo tema, una «maggioranza anomala», come l'ha chiamata il segretario romano di Rifondazione Massimiliano Smeriglio. Contro anche l'Udeur e tutto il centrodestra, mentre hanno votato a favore 11 consiglieri della Sinistra.
In polemica con il voto dell'assemblea elettiva molti cittadini presenti in aula hanno estratto la bandiera bianca e gialla della città del Vaticano in riferimento alle «ingerenze oltretevere» a cui hanno fatto riferimento alcuni consiglieri della sinistra.
«Quello che si è svolto ieri in consiglio comunale è stato un dibattito difficile che non ha fatto fare passi avanti nella direzione voluta non solo dalla Sinistra, ma anche da quella parte di città che crede profondamente nel rispetto di tutti e nella laicità delle istituzioni. Un dibattito che comunque ha dimostrato, sia a livello numerico che a livello qualitativo, che c’è bisogno di una Sinistra forte perché i diritti civili e quelli sociali trovino una sponda di parte e non una fittizia equidistanza che favorisce solo i poteri forti o costituiti». Così Fabio Nobile, segretario romano del Pdci e capogruppo consiliare capitolino dei Comunisti Italiani, traccia un quadro di quanto accaduto ieri. «Nessuno ha mai pensato, proprio perché laico, di impedire la libertà d’espressione della Chiesa Cattolica. Quel che ci rammarica è invece che questa riesca a far lavorare sotto dettatura una parte del Partito Democratico. Come ha ben scritto la Mafai oggi su Repubblica, tutto ciò rappresenta una sconfitta per quella parte di cultura laica presente nel Pd e dei rischi che, su questo fronte, corre la stessa natura di quel partito. L’auspicio – conclude il Nobile - è che la vicenda di ieri faccia riflettere tutti. La lotta per l’estensione dei diritti civili non può che andare avanti, senza tante ipocrisie». Durissime le reazioni delle forze laiche, sconcertate non solo dalla pesante ingerenza che il Vaticano esercita sulla vita politica della Capitale e del Paese in generale, con le conseguenti ricadute sulle condizioni materiali di vita di milioni di uomini e donne, ma anche dall'oramai palese asservimento del ceto politico moderato - con Veltroni e il suo partito – al potere/volere della chiesa. «E' una vergogna quanto accaduto in Campidoglio sulle unioni civili. Il Vaticano è pesantemente intervenuto e il Pd si è piegato. Walter Veltroni ha addirittura scelto di non essere presente», ha accusato in una nota Manuela Palermi, capogruppo Verdi-Pdci al Senato. «C'è una visione intollerante e oscurantista del Vaticano e le forze del Pd che hanno a cuore l'autonomia dello Stato devono reagire - ha aggiunto - In tutta questa vicenda la Sinistra ha combattuto con coerenza e unitariamente. Numericamente è stata sconfitta. Ma il vero sconfitto nella società è il Pd di Veltroni». Aspre critiche anche dall'Arcigay: «La mancata approvazione del Registro delle unioni civili e dell'Odg da parte del consiglio comunale è una mancata opportunità per la nostra città – affermano in una nota congiunta Fabrizio Marrazzo, presidente Arcigay Roma e Francesca Grossi, presidente ArciLesbica Roma - E' un atto grave perché si sceglie di non sostenere la battaglia per il riconoscimento delle coppie di fatto. Non vogliamo credere che questa sia l'unica risposta che l'Aula Giulio Cesare è in grado di offrire su questo tema». Queste associazioni chiedono all'amministrazione di supportare «in modo chiaro» le battaglie di rivendicazione per i diritti delle coppie lesbiche e gay, «rivedendo al più presto la propria posizione sul registro, considerando i bisogni di milioni di cittadini che hanno richiesto tutela, rispetto della dignità e pari diritti con le numerose manifestazioni sulle unioni civili che si sono tenute proprio nella nostra città e con il Pride del 16 giugno». Anche la Cgil di Roma e Lazio esprime rammarico per quanto accaduto e per la pericolosa deriva ideologica assunta a causa dell'interventismo d'oltretevere. Salvatore Marra, responsabile Ufficio Nuovi Diritti Cgil di Roma e Lazio, infatti, sostiene che «l'approvazione di un registro delle unioni civili a Roma sarebbe invece un importante segnale per il Parlamento presso cui giacciono, con scarse speranze di vedere la luce, proposte di legge quali i Cus. Roma, da sempre modello di integrazione, di apertura e di tolleranza, dimostri ancora una volta di essere la città aperta, laica e plurale in cui nessun cittadino si senta solo e che - conclude - le istituzioni non dimentichino nessuno nell'amministrare, incluse le migliaia di coppie fantasma che ad alta voce chiedono di non essere più ignorate».

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