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martedì 18 dicembre 2007

Cene, serate, aperitivi: il galateo per i party delle feste.


(Panorama) Dopo il ponte dell’8 dicembre, si entra di diritto nel vortice degli inviti natalizi. Periodo di feste, aperitivi a casa, cene aziendali e fra amici, al quale si può sopravvivere in due modi opposti: negarsi, sempre, oppure scivolare allegramente sull’onda e passare da una serata all’altra fino al 6 gennaio.

Nel caso apparteniate a questo secondo gruppo, sappiate che per invitare, ma anche per essere un perfetto ospite, ci sono da rispettare alcune semplici regole di etichetta. Che valgono anche per gli inviti più informali. Per chi invita, si inizia dalla lista: “Mai stilarla in modo troppo omogeneo, chiamando solo colleghi di lavoro o amici d’infanzia: si rischierebbe di parlare sempre delle stesse cose. Risultato, noia mortale”, ricorda Tiziana Rocca, Pr e organizzatrice di eventi. Per cui, via al mix: giovani e anziani, colleghi e amici della palestra o del corso di sommelier. Fatta la lista, devono partire gli inviti: quelli formali per posta ormai non si usano quasi più, per cui via libera a telefonate, e-mail o addirittura sms, concessi solo per una cena al volo con gli amici più cari. Facili e rapidi anche quelli online, su siti come Evite, Zoji o Yahoo! Upcoming. I nomi degli invitati sono visibili a tutti, e voi eviterete di sentire l’odiosa domanda, vietata dal galateo, ma gettonatissima: “Chi c’è, di altri?”.
Ma quanta gente si deve invitare per un party a casa? «Io mi baso sul 50%; su 50 invitati, verranno in 25. Preparate una lista principale e una secondaria dalla quale attingere altri nomi man mano che arrivano le defezioni. Ma tenete conto di quel 5-10% che potrebbe presentarsi senza confermare. Il cibo è importante, ma attenzione a non restare mai senza bevande: calcolate 4 o 5 bicchieri a testa e rifornitevi al meglio”, aggiunge Tiziana Rocca. E occhio allo spazio: “Ogni ospite ha bisogno di almeno 60 centimetri per cenare tranquillamente. Se non ci sono, meglio una cena in piedi o un buffet”, aggiunge Barbara Ronchi della Rocca, autrice di numerosi libri sul galateo. E non preoccupatevi della spesa: ci sono modi per fare un gran cenone anche con pochi euro.

Altro tema scottante: i bambini. Chi li ha, tende a imporli sempre e comunque. Chi appartiene alla schiera dei childfree, preferirebbe evitare pargoli altrui che si appendono ai festoni natalizi e saltano sui divani. “La cosa più semplice è dire chiaramente che è una festa per adulti, senza fare allusioni che potrebbero non essere colte”, sottolinea Barbara Ronchi della Rocca. Più possibilista Tiziana Rocca: “Per invitare anche i bimbi, basta attrezzarsi con un tavolo basso solo per loro, alcuni giochi e magari un animatore che li tenga buoni”. Come quelli che si trovano su Bambinopoli o Feste per bambini.

Ultima regola per i padroni di casa: armarsi di santa pazienza. Sottomettersi di buon grado al giro di telefonate qualche giorno prima dell’evento per sapere chi effettivamente verrà (per molti, rispondere agli inviti è un optional), fare buon viso di fronte ai ritardatari cronici (in ogni caso, a cena si aspetta per 30, 40 minuti al massimo e poi si inizia), e a chi si presenta con un paio di persone non invitate. Almeno quella sera, per non creare imbarazzi o tensioni: il giorno dopo, liberi di dirgliene quattro al telefono o di persona.


E’ vero che il peso maggiore di una serata ricade sulle spalle di chi organizza; ma se non volete finire nella lista nera di ogni padrona di casa, anche come ospiti ci sono delle regole da rispettare. Partendo dall’invito, al quale si risponde sempre, nei tempi indicati. Adeguandosi allo stile di chi lo ha fatto: una risposta rapida e informale a telefonate ed e-mail; possibilmente per iscritto se si riceve un cartoncino stampato. E niente bidoni dell’ultimo minuto. “A meno che non siate influenzati, acciaccati o di pessimo umore. In quel caso, non imponente la vostra presenza e i vostri musi lunghi agli altri”, ricorda Barbara Ronchi della Rocca. Alle feste e ancora di più alle cene, si arriva puntuali e rispettando il dress code indicato nell’invito.

Si lasciano a casa tutte le persone non espressamente menzionate e soprattutto non ci si presenta a mani vuote. “I fiori vanno bene per tutte le occasioni, ma solo se fatti consegnare nel pomeriggio o il giorno dopo. Altrimenti la padrona di casa dovrà perdere tempo a cercare un vaso mentre è ancora impegnata nei preparativi o a ricevere gli altri ospiti. Bene anche i libri illustrati, un Cd, cioccolatini extralusso. “Il vino è ammesso solo se l’etichetta è ottima e chiarendo che è per la cantina, così da non obbligare i padroni di casa a stapparlo”, spiega Nicola Santini, esperto di bon ton. I cibi homemade portati da casa, a meno che non siano stati espressamente richiesti, vanno evitati. Per quanto riguarda gli atteggiamenti da tenere, mai monopolizzare i padroni di casa o un solo invitato (se è particolarmente interessante, è lecito cercare di ottenere il numero di telefono per rivederlo) . No anche alle smancerie da coppia in luna di miele con il partner, o alle crisi di astinenza se in casa non si fuma (e non c’è neppure un balcone disponibile).

La regola aurea, però, è per il giorno dopo: “Ringraziate sempre per l’invito con una telefonata, una mail o un sms per gli amici più intimi. Niente offende chi ha organizzato una serata più del silenzio”, conclude Barbara Ronchi della Rocca.

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