(Il Corriere della Sera) Ci sono anche gli uomini dei Verdi al governo nella lista dei voli di Stato con i mezzi della Guardia di finanza. Poca cosa, in verità, rispetto a quello sterminato elenco di nomi e destinazioni. Ma ci sono. Da Firenze, dove ieri è andato in treno, il ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio reagisce infastidito: «Le mie attività — spiega — sono istituzionali, non ho mai portato parenti o familiari in nessun volo di Stato. Non so se tutti hanno fatto lo stesso». Coda velenosa perché in quell'elenco ci sono situazioni sicuramente più discutibili. E i nomi che compaiono spesso sono tanti: da Maurizio Gasparri ad Antonio Marzano, da Rocco Buttiglione a Francesco Bosi.
I collaboratori di Pecoraro Scanio fanno osservare come al ministro sia stata assegnata una scorta proprio della Guardia di finanza. Non una scelta sua ma del comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica. «E quindi — spiega lui — quando sono in missione a me danno l'elicottero della Finanza. Ma a bordo non c'è mai un parente e non ho mai utilizzato quei voli per andare in vacanza ». In effetti i voli del ministro non sono poi così numerosi: nove in un anno e mezzo, tutti con l'elicottero AB412. Tutti con rientro in giornata, compreso uno da Roma a Bologna che però risulta prenotato e non effettuato. Tutti in giorni feriali, lontani dai fine settimana. E tutti per ragione di servizio.
Qualche esempio: il 19 maggio dell'anno scorso Pecoraro Scanio raggiunge Ischia e torna a Roma poche ore dopo. Era un sopralluogo sul luogo della frana che pochi giorni prima aveva ucciso quattro persone. La settimana dopo raggiunge la val di Susa da Torino: doveva incontrare e discutere con la delegazione dei No Tav, i sindaci e gli abitanti della zona che si oppongono all'Alta velocità ferroviaria. Ancora: il 30 settembre 2006 andata e ritorno a Mercogliano, in Campania, per un sopralluogo ad un ex base Nato in corso di bonifica. E poi il 24 ottobre verso San Martino in Perillis, in Mo-lise, per un incontro con il presidente della Regione sul problema dell'acqua. «Forse — attacca Pecoraro Scanio — sarebbe meglio guardare le attività esatte delle missioni. E controllare chi è andato con i voli dei carabinieri o di altri».
Nella lista dei passeggeri della Guardia di finanza compare anche il nome di un altro uomo dei Verdi al governo: il sottosegretario all'Economia Paolo Cento. Il 2 settembre di quest'anno da Gaeta a Ventotene, andata e ritorno. Non in elicottero ma a bordo di un Guardacoste. «Dovevo presentare la moneta dedicata dal Poligrafico ad Altiero Spinelli — spiega Cento — nella prima giornata del convegno che ogni anno si tiene sull'isola, organizzato dall'istituto che porta il suo nome. Era l'unico modo per fare in tempo ». Non aereo di Stato ma barca di Stato: «Davvero non mi sembra il caso di commentare».
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