(L'Avvenire) Pirateria audiovisiva: 600 mila files sequestrati perchè illecitamente prodotti e 18 persone indagate. È la conclusione di una complessa operazione condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Udine coordinata dal sostituto Procuratore della Procura di Udine Lorenzo Del Giudice nell'ambito delle attività di contrasto alle violazioni alla normativa sul diritto d'autore. Si tratta di attività di commercializzazione di prodotti (video, audio, software) messa in atto dalle 18 persone - tutti residenti nella provincia friulana - attraverso una nota società di aste telematiche operante in internet a livello mondiale, estranea agli illeciti. Sfruttando la possibilità dell'anonimato correlato alla facilità di registrazione con cui viene assegnato un "username" e la relativa password, i 18 soggetti cedevano merce contraffatta oppure oggetto di duplicazione illecite nel mercato mondiale del web, confondendosi tra le decine di migliaia di vendite che giornalmente avvengono tramite la rete. In una prima fase delle indagini, sono state eseguite numerose perquisizioni, oltre che in Friuli Venezia Giulia anche in Veneto e Sicilia, presso le abitazioni private dei soggetti indagati dalle Fiamme Gialle ed è stato posto sotto sequestro un ingente quantitativo di materiale hardware e software (elaboratori elettronici, masterizzatori, stampanti xerografiche, nonchè decine di migliaia di supporti magnetici, programmi e files). Nel corso di ulteriori riscontri, condotti anche con l'ausilio di periti appartenenti alla Federazione contro la Pirateria Musicale (Fpm) ed alla Federazione AntiPirateria AudioVisiva (Fapav) sono stati rinvenuti complessivamente circa 600.000 files contenenti opere cinematografiche, musicali nonchè programmi software tutti illecitamente commercializzati. Gran parte di queste opere risultavano ottenute con procedure di download illecite dalla rete internet con programmi di condivisione (così detti "filesharing") ed è stato inoltre riscontrato l'impiego di specifici programmi per il cosidetto "crackaggio" e masterizzazione dei software originali. Un solo indagato deteneva, nel disco fisso di un proprio elaboratore, oltre 130mila files musicali, che costituivano gran parte della discografia mondiale dell'ultimo trentennio e che, se riprodotti ininterrottamente, avrebbero coperto ben 271 giorni di ascolto . Altri avevano duplicato o scaricato note serie televisive e opere cinematografiche, alcune delle quali ancora in programmazione e ancora software ludici professionali, tra i quali sofisticati programmi di grafica, dal prezzo di vendita di oltre sedicimila euro cadauno. Nei confronti dei 18 soggetti indagati sono state verbalizzate sanzioni amministrative per un importo massimo complessivo di decine di milioni di euro. Verranno inoltre effettuati gli accertamenti fiscali conseguenti trattandosi di evasori totali . A tale proposito la Guardia di Finanza di Udine ha reso noto che l'attuale assetto normativo in materia prevede sanzioni penali e amministrative a carico di chi utilizza collegamenti "in condivisione" per scaricare dalla rete opere tutelate. Ricorrere a tale procedura comporta sempre una sanzione amministrativa che va un minimo di 103 euro ed un massimo di 1.032 euro per ogni opera illecitamente duplicata, nonchè l'applicazione di diverse pene in riferimento alle finalità del reato, prevedendo, in caso di lucro, una multa e la reclusione sino a tre anni.
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