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sabato 15 dicembre 2007

Trattato di Lisbona: l’Europa potenzia i diritti, anche di Rom e Gay.

(Miriam Bolaffi - secondo protocollo) Con il trattato firmato ieri a Lisbona l’Europa si è data nuove regole che, se vogliamo, ne snelliscono notevolmente la struttura pur potenziandola molto, specialmente sotto l’aspetto dei diritti umani e delle regole da adottare su questo delicatissimo e importante tema.

Infatti, la Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea, nata come documento non vincolante con il Trattato di Nizza del 2000, dai ieri diventa vincolante fatte salve alcune eccezioni riguardanti Gran Bretagna e Polonia. Di fatto con il Trattato di Lisbona l’Europa potenzia notevolmente il settore del rispetto dei Diritti Umani, in particolare e per quanto riguarda l’Italia, si accettano i vincoli che la Carta dei Diritti Europea stabilisce, tra i quali in questo momento proprio per l’Italia risalta l’art. 21

L’art. 21 fa parte del Capo III intitolato “Uguaglianza” e tratta di discriminazione, vietandone qualsiasi forma. Interessante quanto riportato dall’art.21 al punto 1: “E’ vietata qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l'origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l'appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l'età o le tendenze sessuali”.

Da notare che, avendo l’Italia firmato il Trattato di Lisbona, e quindi avendo accettato il vincolo della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea non può più esimersi dal rispetto delle minoranze e giocoforza dovrà confrontarsi con gli ultimi avvenimenti di discriminazione successi in Italia in particolare verso i Rom.

In effetti l’art. 21 apre altri scenari anche per quanto riguarda le leggi in materia di diritti degli omosessuali in quanto stabilisce in modo chiaro e inequivocabile che sono vietate discriminazioni sotto qualsiasi forma anche per quanto riguarda le “tendenze sessuali”. Mi torna in mente la vicenda che vede due nostri cari amici, Matteo Pegoraro e Francesco Piomboni, scontrarsi con le Istituzione per ottenere il permesso di sposarsi. Da oggi quel permesso gli viene riconosciuto in quanto negandolo sarebbe una chiara forma di discriminazione.

Nei prossimi giorni naturalmente seguiremo con attenzione i lavori del Parlamento Italiano che dovrà mettere in pratica quanto firmato ieri a Lisbona soprattutto per quanto riguarda il rispetto della Carta dei Diritti Europea e seguiremo l’evolversi delle vicende che riguardano gli episodi di discriminazione verso la minoranza Rom e l’applicazione della normativa europea per quanto riguarda i diritti degli omosessuali. Qualcosa è cambiato, ora l’importante è che quanto deciso ieri a Lisbona venga effettivamente applicato.

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