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sabato 15 dicembre 2007

Il mio parroco è un culattone.

(Raffaele Barki – Resistenza laica) Cari amici, vi sembrerà ripetitivo, ma ogni giorno ottengo conferme della assoluta attualità del tema proposto. Allora partiamo dal fatto noto a tutti.
Il Ministro della Giustizia elabora un progetto di legge che renderebbe reato ogni atto di discriminazione religiosa anche attraverso l’uso improprio della parola. Fatto sacrosanto e addirittura tardivo poiché le libertà di culto e di pensiero sono costituzionalmente sancite ed è ovvio che disattendere la Costituzione dovrebbe dare automaticamente corpo ad un reato e ad una conseguente sanzione. Queste libertà sono tra l’altro alcune delle numerose ed intoccabili libertà individuali, come quella sessuale.
La sinistra della coalizione propone di inserire quindi anche questa nel disegno di legge e chiede in sintesi che, così come deve essere considerato un reato dire sporco ebreo, lo sia anche dire a qualcuno lurido culattone o brutta lesbicaccia.
Perchè no? Perché il Papa, dall’alto della sua infinita carità cristiana, ritiene che gli uomini non siano tutti uguali davanti a Dio e che offendere gli omosessuali non debba essere giuridicamente equiparato ad offendere un religioso od un credente ed emana quindi un editto col quale impone ai parlamentari cattolici di non lasciare assolutamente passare questa bestemmia.

È semplicemente vergognoso, ma l’aspetto positivo è che potrò dare del culattone al mio parroco senza essere perseguibile. Questa omofobia della Chiesa mi ricorda tanto la storia vera, passata anni fa alla cronaca, di un ragazzo che andava in giro a picchiare gli omosessuali perché aveva un fratello che lo era e di cui si vergognava moltissimo. Torniamo a bomba al problema: la sinistra propone ed il Papa dispone, al punto che, se si insisterà sulla questione, Mastella è pronto a far cadere il Governo.

La ripetitività sta nel dover ribadire ancora una volta che se non riusciremo a garantire la nascita di una compagine laica e di sinistra degna di menzione, non riusciremo a tutelare neanche i più elementari principi di uguaglianza ed i basici diritti dell’uomo in questo Paese che, purtroppo, ha avuto la maledizione di vedere insistere nel cuore dei propri confini lo Stato Vaticano.

raffaele@unasinistrauna.com

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