(Agi) Un "importante messaggio" quello di Benedetto XVI contro il turismo sessuale espresso a margine dell'incontro avuto con il nuovo ambasciatore della Thailandia, Chaiyong Satjipanon. E' stato il commento di Marco Scarpati, presidente di Ecpat-Italia Onlus, che da piu' di dieci anni combatte lo sfruttamento sessuale dei minori a fini commerciali: turismo, prostituzione, tratta, edopornografia. "E proprio la battaglia contro il turismo sessuale a danno di minori, che ha portato alla nascita di un'organizzazione come la nostra", ha spiegato Scarpati. O Ecpat, una rete internazionale che dagli inizi degli anni 90 e' in Thailandia e che qui ha la propria casa madre, ha confermato che ci sono circa 300mila bambini vittime di sfruttamento sessuale. I piccoli coinvolti nel mercato del sesso provengono, oltre che da Thailandia, Birmania, Cambogia, Vietnam, Laos e Cina. Storie di prostituzione minorile nei bordelli e nei mercati centrali delle citta', di traffici e corruzioni, di estrema poverta' in cui accade spesso che una madre non possa sostenere la propria figlia e sia costretta a venderla. "Ma tutto questo non e' storia solo della Thailandia", ha continuato Scarpati, "e sono molti i Paesi interessati da questa nuova forma di colonialismo".
Il presidente di Ecpat-Italia, che ha raccontato l'orrore dello sfruttamento sessuale nel libro "Il rumore dell'erba che cresce", ha delineato un identikit del turista sessuale. "Negli ultimi anni", ha spiegato, "l'italiano ha scalato pesantemente i primi posti di questa terribile 'classifica': se fino a qualche tempo fa eravamo tra le prime 4-5 nazionalita', oggi siamo i piu' presenti in Paesi come Kenya (il 24% dei clienti di minorenni e' italiano, contro il 38% dei 'locali'), Repubblica Dominicana, Colombia". L'eta' del turista sessuale si e' abbassata e "non corrisponde piu' al cliche' del vecchio ricco e bavoso: la media oggi e' intorno ai 27 anni. I giovani pirati del sesso usano voli i low cost per spostarsi di piu' e il web per gestire il tutto in completa autonomia".
Sono oltre 80.000 i viaggiatori che ogni anno lasciano l'Italia per andare a caccia di sesso proibito, con adolescenti o bambini piccolissimi; non solo pedofili (che rappresenterebbero il 3% del totale), ma anche, secondo Ecpat, uomini e donne "normali".
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