banda http://blografando.splinder.com

sabato 15 dicembre 2007

Pagamenti sicuri? Parlano quelli di Paypal e Moneybookers.

http://www.flickr.com/photos/23905174@N00/1594411528/
(Panorama) Pratici ma insicuri. Così venivano considerati fino a qualche anno fa i pagamenti sul web, un’etichetta che appariva quasi come una mezza bocciatura per quello che doveva essere il motore dell’e-commerce. Eppure, se si guardano le attuali cifre di crescita dello shopping on line, tutto sembra fuorché l’utente internettiano medio si sia scoraggiato. Solo nell’ultimo anno - rileva ComScore - i volumi di vendite sul web registrati dai retailer europei è aumentato in media del 5%, con punte (in Germania e nel Regno Unito) dell’11%. Cos’è cambiato? Sono cresciuti gli standard di sicurezza, certo, è aumentata la consapevolezza degli utenti che è sempre meglio effettuare i propri acquisti su siti affidabili, ma soprattutto sono arrivati loro, i sistemi di micropagamento on line. Sono molti infatti a ritenere che l’avvento di realtà come Paypal, Moneybookers, o Neteller abbia contribuito non poco a far dormire sonni più tranquilli a tutti quegli acquirenti che scelgono Internet per le proprie spese. Il principio è quasi sempre lo stesso: si affida la transazione a una sorta di intermediario, che fa in sostanza da garante fra cliente e commerciante. Per l’utente si tratta semplicemente di accendere in modo gratuito un conto online e di associarlo a quello della propria banca, della carta di credito o della carta prepagata; al momento dell’acquisto, verrà reindirizzato sul sito dell’intermediario che una volta verificati i suoi dati provvederà ad avviare la transazione in modo immediato.

“Il vantaggio è evidente”, ci spiega Giulio Montemagno, Country Manager di Paypal, società di proprietà di eBay con 164 milioni di conti attivi nel mondo: “anziché digitare un numero di carta di credito, il cliente viene dirottato sul nostro conto online; a quel punto non deve far altro che inserire l’indirizzo di posta elettronica e la password, rivedere i dettagli e completare l’acquisto. Il tutto in un paio di clic e nella massima sicurezza”. Gli fa eco Lorenzo Pellegrino, head of Sales & Account management di Moneybookers, società che in soli sei anni di vita si è già conquistata la fiducia di 4 milioni di clienti: “Con i sistemi di pagamento online è stato risolto il problema più grande per il mondo dell’online, quello dell’inserimento dei dati confidenziali. Il cliente può pagare in tutta tranquillità senza essere costretto a inserire ogni volta i dati della propria carta di credito sui siti dei commercianti. Questi ultimi - puntualizza il responsabile - ricevono solo il pagamento ma nessun tipo di informazione riguardante carta di credito o conto bancario dell’acquirente”.
E gli utenti sembrano gradire, senza curarsi troppo di percentuali o spese di commissione. Moneybookers apre circa 5.000 conti al giorno, Paypal tre ogni minuto.

Naturalmente, è bene precisarlo, i problemi di sicurezza non sono stati totalmente spazzati via. Il pericolo numero uno si chiama phishing, un nemico subdolo che anche gli utenti italiani hanno imparato a conoscere. “Tre anni fa”, spiega Montemagno, “Paypal ed eBay erano oggetto del 70% delle frodi sul furto di identità a livello mondiale; per questo motivo abbiamo cercato di affrontare il problema in modo molto proattivo, lavorando sia a livello di educazione con i consumatori, sia con gli Internet Service Provider, come Yahoo o Microsoft, per identificare le e-mail fraudolente ed evitare che queste arrivino alle caselle di posta dei clienti. Negli Stati Uniti e in Gran Bretagna stiamo inoltre lanciando una chiavetta di sicurezza che permette all’utente di avere un ulteriore elemento di sicurezza a suo favore“. Sottolinea Lorenzo Pellegrino: “Il phishing è un problema che ormai colpisce tutte le attività online e soprattutto quelle che sono connesse ai pagamenti. Per questo motivo, a tutela dei nostri consumatori, abbiamo creato un Risk Team che monitora il web 24 ore su 24 e interviene immediatamente quando si verifica un tentativo di furto di identità. Se il pagamento viene effettuato da una carta di credito rubata, inoltre, il commerciante riceve comunque i soldi da Moneybooker”.
Ci attendono dunque anni di fiorente e sereno commercio online? Può essere, rispondono i nostri interlocutori, ma molto dipenderà anche dalla capacità dei commercianti di recepire la domanda di servizi on line. “La lista delle 100 compagnie più importanti in Italia non coincide con quella delle prime 100 realtà sull’online”, rivela Montemagno che aggiunge: “Spesso i grossi nomi non ci sono, o ci sono in modo molto limitato magari puntando al classico sito vetrina. Chi fa commercio elettronico deve comprendere che non può fare un mero “copia e incolla” del proprio modello di business nel web”. Un concetto ripreso anche da Lorenzo Pellegrino che ammette: “All’estero, meglio che in Italia, chi vende online adotta strategie differenti e più complementari rispetto a quelle utilizzate nei corrispettivi canali fisici”. Come dire, diamoci da fare, prima che oltre alla fuga dei cervelli dal nostro Paese ci sia anche quella dei pagamenti.

Sphere: Related Content

Nessun commento: