“Il vantaggio è evidente”, ci spiega Giulio Montemagno, Country  Manager di Paypal, società di proprietà di eBay con 164 milioni di conti attivi  nel mondo: “anziché digitare un numero di carta di credito, il cliente viene  dirottato sul nostro conto online; a quel punto non deve far altro che inserire  l’indirizzo di posta elettronica e la password, rivedere i dettagli e completare  l’acquisto. Il tutto in un paio di clic e nella massima sicurezza”. Gli fa eco  Lorenzo Pellegrino, head of Sales & Account management di Moneybookers,  società che in soli sei anni di vita si è già conquistata la fiducia di 4  milioni di clienti: “Con i sistemi di pagamento online è stato risolto il  problema più grande per il mondo dell’online, quello dell’inserimento dei dati  confidenziali. Il cliente può pagare in tutta tranquillità senza essere  costretto a inserire ogni volta i dati della propria carta di credito sui siti  dei commercianti. Questi ultimi - puntualizza il responsabile - ricevono solo il  pagamento ma nessun tipo di informazione riguardante carta di credito o conto  bancario dell’acquirente”.
E gli utenti sembrano gradire, senza curarsi  troppo di percentuali o spese di  commissione. Moneybookers apre circa 5.000 conti al giorno, Paypal tre ogni  minuto.
Naturalmente, è bene precisarlo, i problemi di sicurezza non sono stati  totalmente spazzati via. Il pericolo numero uno si chiama phishing, un  nemico subdolo che anche gli utenti italiani hanno imparato a conoscere. “Tre  anni fa”, spiega Montemagno, “Paypal ed eBay erano oggetto del 70% delle frodi  sul furto di identità a livello mondiale; per questo motivo abbiamo cercato di  affrontare il problema in modo molto proattivo, lavorando sia a livello di  educazione con i consumatori, sia con gli Internet Service Provider, come Yahoo  o Microsoft, per identificare le e-mail fraudolente ed evitare che queste  arrivino alle caselle di posta dei clienti. Negli Stati Uniti e in Gran Bretagna  stiamo inoltre lanciando una chiavetta di sicurezza che permette all’utente di avere un  ulteriore elemento di sicurezza a suo favore“. Sottolinea Lorenzo  Pellegrino: “Il phishing è un problema che ormai colpisce tutte le attività  online e soprattutto quelle che sono connesse ai pagamenti. Per questo motivo, a  tutela dei nostri consumatori, abbiamo creato un Risk Team che monitora il web  24 ore su 24 e interviene immediatamente quando si verifica un tentativo di  furto di identità. Se il pagamento viene effettuato da una carta di credito  rubata, inoltre, il commerciante riceve comunque i soldi da Moneybooker”.
Ci  attendono dunque anni di fiorente e sereno commercio online? Può essere,  rispondono i nostri interlocutori, ma molto dipenderà anche dalla capacità dei  commercianti di recepire la domanda di servizi on line. “La lista delle 100  compagnie più importanti in Italia non coincide con quella delle prime 100  realtà sull’online”, rivela Montemagno che aggiunge: “Spesso i grossi nomi non  ci sono, o ci sono in modo molto limitato magari puntando al classico sito  vetrina. Chi fa commercio elettronico deve comprendere che non può fare un mero  “copia e incolla” del proprio modello di business nel web”. Un concetto ripreso  anche da Lorenzo Pellegrino che ammette: “All’estero, meglio che in Italia, chi  vende online adotta strategie differenti e più complementari rispetto a quelle  utilizzate nei corrispettivi canali fisici”. Come dire, diamoci da fare, prima  che oltre alla fuga dei cervelli dal nostro Paese ci sia anche quella dei  pagamenti. 








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