(TGCom) Giro di vite del governo sul sesso a pagamento. All'interno del ddl sulle norme in materia di contrasto alla prostituzione che andrà in Cdm giovedì è stato introdotto un articolo che vieta l'esercizio della "professione" nei luoghi pubblici che circondano o sono adiacenti a istituti scolastici, luoghi di culto, ospedali, cliniche o istituti residenziali di cura. In tali zone, ma non per tutta l'area comunale, i sindaci potranno applicare i divieti.
Verrà inoltre istituito il reato di prostituzione coattiva e previste pene più severe per i clienti delle squillo minorenni. Saranno questi i punti principali del disegno di legge sulla prostituzione - predisposto dai ministeri di Interno, Giustizia, Solidarietà sociale e Pari opportunità - che sarà esaminato mercoledì per essere approvato nella prossima seduta del Consiglio. Il reato di prostituzione coattiva - secondo la bozza che circola - sostituirà in parte quello di sfruttamento della prostituzione, non contemplato dal codice penale e regolato da due articoli della legge Merlin.
La nuova formulazione consentirebbe, in sostanza, di integrare alcune norme già esistenti, di inserire il reato nel codice penale e di inasprire le pene, che passerebbero dagli attuali 2-4 anni ai 4-8 anni. Altro punto del provvedimento è il giro di vite contro i clienti delle baby-prostitute. Sarà impossibile per loro difendersi sostenendo di non conoscere l'età delle ragazze o dei ragazzi. Per chi viene sorpreso in flagranza con minorenni, ci saranno misure che vanno dalla possibilità di togliere la patria potestà a quella del divieto di frequentare luoghi dove ci sono minori.
Stop poi alla prostituzione nei luoghi frequentati da minori, vicino a chiese, ospedali. In caso di violazione, per il cliente scatterà la multa, che sarà però notificata nel rispetto della privacy. Il testo prevede anche la possibilità di utilizzare il fondo, già a disposizione per il contrasto alla tratta, per la lotta alla prostituzione in generale.
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