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mercoledì 28 novembre 2007

Il presidente chierichetto cambia coro, invitato in quello di Pra. E la querela? Marcia?

Ha incontrato il parroco della frazione.

(Il Mattino di Padova) Per un sacerdote che esclude, un altro che accoglie. Mentre don Paolino invita il giovane catechista Alberto Ruggin a non cantare più nel coro della parrocchia delle Grazie, don Francesco della parrocchia di Prà lo invita al contrario ad entrare nel suo. La proposta è stata avanzata al giovane omosessuale estense lunedì sera, nel corso di un incontro durato quasi un’ora. «Si tratta per ora solo di una mia idea. Ovviamente dovrò prima sentire i miei parrocchiani e il coro. Potrebbe anche essere che Alberto venga a cantare con noi» conferma don Francesco.

Intanto sul caso intervengono anche i volontari della parrocchia delle Grazie Pier Gianni Tinello e Matteo Destro, che difendono i loro sacerdoti «che hanno fatto chiarezza morale» e condannano «l’ostentazione mediatica di Alberto Ruggin. Ironico e polemico al tempo stesso il comunicato di Carlo Zaramella, responsabile Acr che, insieme all’educatore Lorenzo Rinaldo chiede al presidente veneto di Gaylib («casualmente» proprio Alberto Ruggin), in relazione alle dichiarazioni del gay estense Alberto Ruggin circa «l’esile consistenza dei cristiani cattolici pari a circa il 10% della società», di voler esprimere «un pensiero di solidarietà a difesa della minoranza cristiana cattolica, oggetto di un attacco mediatico che mette in discussione i fondamenti stessi di questo credo religioso».

Il ragazzo stamattina dalle 11 alle 13 sarà ospite del programma «Stella» condotto da Maurizio Costanzo su Sky Vivo (canale 109 della televisione satellitare). Giovedì Vanity Fair uscirà con quattro pagine fotografiche su di lui.

«Non siamo qui a giudicare le tendenze sessuali del signor Ruggin, il quale ha tutto il diritto di mettere in piazza la sua “privacy”! Siamo invece contrariati per il modo in cui è stata coinvolta la Parrocchia e soprattutto il suo parroco, don Paolino Bettanin, che svolge il suo ministero con zelo e abnegazione ed è ammirato da tutti come un buon pastore per i suoi fedeli». Tinello e Destro difendono anche don Ruggero dalle dichiarazioni della madre di Ruggin Giovanna Galtarossa. Scrivono: «Anche il vice parroco don Ruggero Poliero, sacerdote attento alle varie vicissitudini della comunità parrocchiale, è stato coinvolto in questa spiacevole storia. Il sacerdote in una sua omelia domenicale ha fatto un cenno fugace sui mali del nostro tempo citando aborto, eutanasia, divorzio, rapporti prematrimoniali, esercizio della omosessualità, fuga dalla pratica religiosa, bestemmia,... In quella circostanza don Ruggero non ha accusato nessuno, ma ha solo ribadito la verità dell’ordine morale iscritto da Dio nell’essere umano, ciò che è bene e ciò che è male. E questo vale indistintamente per tutti, per gli etero e anche per gli omosessuali. Che adesso si voglia tappare la bocca anche ai sacerdoti che ricordano i comandamenti di Dio è il massimo dell’intolleranza laicista». Sul parroco: «Difficilmente don Paolino avrebbe allontanato un fedele da tale servizio, senza fondata e grave motivazione. E’ stato anche accusato di non occuparsi troppo della comunità. Niente di più falso e ipocrita». Ad Alberto che fa la comunione chiedono: «Comunione con chi? Viste le tue distanze dalla volontà di Dio iscritta nell’ordine naturale del Vangelo e dell’insegnamento della Chiesa!».

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Ndr. Ma l'Arcigay e GayLib si stanno rendendo conto che stanno creando un mostro mediatico che, loro malgrado, si sgonfierà in pochissimo tempo? E la famosa querela per l'indegna accusa di pedofilia, che fine ha fatto? La depositano quelli di Vanity Fair? (Aspis)

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