Dal momento che la clausola è avere i bilanci in attivo, il teatro milanese è uno dei pochissimi che potrà ridiscutere gli integrativi. Lo aveva spiegato qualche settimana fa il sovrintendente Lissner che nonostante la chiusura in attivo del 2006 (più 1,5 milioni di euro) e l’aumento degli spettatori, doveva sottostare alle stesse regole delle fondazioni in profondo rosso. Un sorta di affronto per gli orchestrali che nonostante l’aumento del Fondo unico dello spettacolo previsto dalla Finanziaria 2008 (da 444,3 a 536, 8 milioni di euro), non potevano godere di tanta produttività.
Ma ora, grazie all’intesa di ieri, gli scioperi dei teatri di Milano, Firenze, Genova e Palermo sono definitivamente archiviati e l’astensione dal lavoro proclamata per i primi di dicembre annullata. Almeno per ora. Intanto i sindacati brindano e il ministro Rutelli raccoglie il plauso dei fans scaligeri. L’appuntamento, spiega Silvano Conti, segretario Slc-Cgil per l’area produzione dei contenuti culturali, “è fissato per il tre dicembre. Quando si aprirà un tavolo di contrattazione per il rinnovo del contratto nazionale e per le contrattazioni di secondo livello”. Buone notizie arrivano infine per il settore del ballo. “Una parte delle risorse – spiega Conti – arriveranno dal Fondo unico dello spettacolo poi si sbloccherebbero anche risorse, per circa 18-20 milioni, destinate alle Fondazioni lirico sinfoniche”.
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