banda http://blografando.splinder.com

mercoledì 28 novembre 2007

Non solo Dini: quelli che a Palazzo entrano con un vestito e poi lo cambiano.


(Panorama) Prima pubblicamente durante la conferenza stampa insieme con Lamberto Dini, Roberto Manzione, Natale D’Amico e Giuseppe Scalera: “Si apre oggi un’offerta pubblica di sottoscrizione”. Poi in privato parlando con Panorama.it: “Io e Dini siamo due vecchie volpi, due esperti del palazzo, ma ci sono tanti altri che se non vedono che rompiamo e facciamo qualcosa di davvero organizzato non ci seguono. Adesso vedrete come correranno da noi. Si creerà un effetto valanga: arriveranno da 1 a 10 senatori. Sono certo”. Firmato Willer Bordon, detto Tex.

Insomma, appare chiaro che nel lasciare ufficialmente il gruppo del Pd, Dini, Bordon e i loro senatori abbiamo anche aperto un banchetto in cui sono pronti ad accogliere altri senatori. Anche Dini, solitamente molto freddo, è stato piuttosto esplicito: “Apriamo un processo e offriamo un percorso unitario a quanti pensano sia venuto il momento di prendere una comune iniziativa politica, con l’obiettivo di superare un quadro politico che non appare in grado di produrre risposte efficaci e attui politiche necessarie per invertire la tendenza al declino economico e civile del Paese”. E, ospite di Maurizio Belpietro a Panorama del giorno, ha ribadito: “Il governo è appeso ad un filo. Non so quanto potrà durare. Vedremo quello che succederà da qui alla fine dell’anno”.
Il tutto nel giorno in cui proprio lo stesso Dini ha trovato l’accordo con Romano Prodi sul welfare. E allora se cedi sull’economia, tratti e tiri la corda sul quadro del teatrino della politica. E il teatrino è quello che vuole che presto i due organizzeranno un gruppo autonomo: per farlo a palazzo Madama sono necessari dieci senatori. Negli ovattati corridoi senatoriali sono in molti pronti a scommettere che entro Natale li avranno trovati. E non è un caso che nell’incontro dell’altro giorno tra Walter Veltroni e Gianfranco Fini uno dei punti trovati nell’intesa sia stato proprio quello di modificare i regolamenti parlamentari per vietare che si possano formare gruppi diversi da quelli che sono andati alle urne.
E nel centrodestra? Beh, anche nella ex Cdl sono alle viste possibili cambi di casacca che potrebbero sconvolgere la geografia dei gruppi parlamentari. Ormai digerito il salto di Marco Follini (da vicepremier nel governo Berlusconi a responsabile della comunicazione del Pd di Veltroni) e dopo la svolta del predellino di Silvio Berlusconi, il nuovo partito sta prendendo forma e sono in arrivo dall’Udc Carlo Giovanardi e altri “amici” a lui vicini. Quindi un posto di rilievo nel nuovo Pdl sarà previsto per il giovane Daniele Capezzone, si parla del ruolo di portavoce.

E come il Pd ha perso per scissione Sinistra Democratica, anche la nuova formazione del Cav rischia di poter non vedere aderire Maria Burani Procaccini (importante perché senatrice), Angelo Sanza e Ferdinando Adornato.
Il tutto al netto dell’ancora fantomatica Cosa Bianca sognata da Bruno Tabacci con Savino Pezzotta e Luca Cordero di Montezemolo. Che ancora non è partita, ma di cui tutti parlano nei palazzi della politica.

Sphere: Related Content

Nessun commento: