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mercoledì 28 novembre 2007

Contro il bullismo: Homofobicus? No! Homosapines!”

“Homofobicus? No! Homosapines!” (Arezzo notizie) “Homofobicus? No! Homosapines!” è il progetto, proposto dall’Associazione Pratika alla Commissione Pari Opportunità e finanziato dalla Provincia di Arezzo, con il contributo dell’amministrazione comunale. Il progetto coinvolge quindici classi degli istituti statali superiori “Fossombroni” e “Piero della Francesca” e il Liceo scientifico “Francesco Redi” di Arezzo e mira a ridurre il disagio di studenti e studentesse omosessuali, nonché ad abbassare il grado di violenza omofobica, psichica e fisica, nelle scuole oggetto dell’intervento.

“Abbiamo verificato – ha spiegato la Presidente della Commissione Pari Opportunità Pilar Mercanti – che nelle scuole aretine non era stato attivato ancora nessun percorso per aiutare professori ed alunni a comprendere fino in fondo le problematiche che sono all’origine di atti di violenza e di drammi che ci descrivono le cronache dei giornali”. Le azioni promosse tendono a prevenire la violenza e il bullismo a scuola attraverso la diffusione d’informazioni e conoscenze sull’argomento e aiutando gli insegnanti a intervenire con strumenti opportuni ed efficaci. A tale scopo saranno organizzati vari percorsi. “Si tratta di una tematica scottante, della quale nella scuola aretina non si è mai parlato – ha commentato l’assessore alla istruzione Emanuela Caroti – e per questo abbiamo deciso di attivare iniziative che vadano in questa direzione, soprattutto rivolte agli insegnanti, i quali si trovano a dover affrontare questo fenomeno e devo avere la preparazione adeguata per poterlo fare”. Il modulo di informazione, sensibilizzazione e aggiornamento per gli insegnanti si pone l’obiettivo di aumentare le conoscenze sul tema dell’orientamento sessuale e sulla diffusione del bullismo legato all’omofobia. Si prevedono quattro incontri di tre ore ciascuno, con docenti esperti e un tutor. Il corso prevede la partecipazione di una ventina di insegnanti. Ai partecipanti saranno distribuiti materiali didattici da utilizzare a scuola e saranno fornite competenze per intervenire sia sul lato della prevenzione che su quello dell’intervento diretto nei casi di violenza. Altri percorsi formativi saranno realizzati in classe con due operatori professionali durante 2 incontri di 2 ore per ogni classe coinvolta nel progetto. I docenti forniranno informazioni qualificate sull’identità sessuale, sui percorsi di riconoscimento del proprio orientamento, su eterosessualità e omosessualità e sull’omofobia. Saranno inoltre realizzate “attivazioni” (giochi, test, case studies) per sperimentare e comprendere i fenomeni dell’omofobia e delle diversità. L’intervento sarà condotto attraverso l’utilizzo di materiali didattici già sperimentati, in altri contesti locali, e materiali informativi saranno lasciati alla classe per eventuali riflessioni successive. “ Accanto a questo – ha spiegato l’assessore comunale alle pari opportunità Aurora Rossi – il Comune di Arezzo metterà a disposizione, presso l’Informagiovani, un vero e proprio sportello per fornire un punto di ascolto qualificato, aperto a tutti i ragazzi che si ritengano vittime di comportamenti violenti di vario genere. Successivamente, saranno previsti anche supporti più concreti nelle situazioni più gravi. Non dimentichiamoci che, oltre alla problematica sessuale, deve essere affrontata anche quella relativa al bullismo raziale” Il punto di ascolto. Un operatore/operatrice sarà disponibile per tre ore, con cadenza settimanale, all’ascolto e al sostegno individuali, raggiungibile sia telefonicamente che fisicamente presso l’Informagiovani. La presenza dell’operatore sarà anche l’occasione per distribuire materiale informativo e per fornire direttamente informazioni sui temi dell’orientamento sessuale e dell’omofobia.”Si tratta di un progetto importante – ha concluso l’assessore alla formazione e alle pari opportunità della Provincia Alessandra Dori – che arriva nell’anno europeo delle pari opportunità. Credo che in prospettiva debba diventare un servizio continuo da mettere a disposizione delle scuole del territorio e di tutti i ragazzi”.

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