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mercoledì 31 ottobre 2007

Obama: no a Brad e Angelina. Ho già Clooney.

Dietro il rifiuto forse il timore di un «effetto Jolie»: gli elettori del sud non hanno dimenticato il passato trasgressivo dell’attrice. Il senatore respinge l’aiuto in campagna elettorale: troppe stelle di Hollywood.

(Alessandra Farkas - Il Corriere della Sera) Brad Pitt bocciato da Barak Obama. Lo rivela il New York Daily News, secondo cui la star più sexy di Hollywood si era offerta di aiutare la campagna presidenziale del senatore nero dell’Illinois ma è stata rifiutata. «Abbiamo già reclutato George Clooney e Matt Damon — spiega un insider al quotidiano della Grande Mela —. Non volevamo apparire troppo hollywoodiani ». I contatti tra Pitt e Obama sarebbero avvenuti attraverso intermediari del candidato democratico alla corsa presidenziale del 2008 e secondo il giornale «è anche possibile che Obamanon sia stato informato della cosa». Resta però il fatto che la notizia del rifiuto — non smentita dai diretti interessati — ha già fatto il giro della blogosfera. Finendo come una macchia indelebile nel curriculum vitae, peraltro stellare, del protagonista di «Ocean’s 11» e «Babel». «Pitt è un ragazzo fantastico — si è subito giustificato l’entourage di Obama — ma non vogliamo che il nostro candidato finisca per proiettare un’immagine troppo frivola ».

Ma dietro il diniego, sempre secondo la stessa fonte, ci sarebbero i timori di un potenziale, negativo «effetto Angelina » sulla corsa. Anche se la Jolie oggi è l’incarnazione stessa del «politically correct», molti elettori, soprattutto negli stati più conservatori e cristiani del sud non hanno mai dimenticato il suo passato trasgressivo e autolesionista, immortalato da innumerevoli copertine di tabloid. Il periodo, per intenderci, quando l’allora Signora Thornton girava con una fiala di sangue umano appesa al collo e si tagliava le braccia tatuate con le lamette. «Brad Pitt fino ad oggi non ha ancora appoggiato alcun candidato», taglia corto la sua portavoce, confermando un astensionismo che ha sorpreso i fan dell’attore, abituati al suo grande attivismo, da Katrina all’effetto serra e dalla fame in Africa all’Aids.

L’unico a non stupirsi è il suo amico George Clooney. «Ho visto quello che è successo con la campagna per il Congresso di mio padre — ha spiegato al Daily News —. Essere una celebrità può diventare ad un certo punto uno svantaggio». Nick Clooney, candidato democratico per lo stato del Kentucky nel 2004, non è mai riuscito a coronare il suo sogno di essere eletto deputato. Suo figlio George aveva a suo tempo offerto aiuto al carismatico «Kennedy nero »: «Sono disposto a dare una mano in ogni modo possibile, anche stando a casa e non aprendo la bocca, se questo viene giudicato più utile». «Anche io sarei molto contento di aiutare Obama — gli ha fatto eco Damon al quotidiano —. È una persona meravigliosa, sarebbe un grande leader». Ma alla fine, secondo indiscrezioni, Obama potrebbe accettare anche l’aiuto di Pitt, così come nei mesi scorsi ha detto sì alla sponsorship di luminari di Hollywood quali Steven Spielberg, Barbra Streisand, Tom Hanks, Tobey Maguire, Eddie Murphy, Morgan Freeman e Ben Stiller. E non solo perché Hillary — la più amata dalla Mecca del cinema dai tempi dell’amministrazione Clinton — lo batte di 30 punti nei sondaggi ma anche perché, secondo Ancestry.com, lui e Pitt sarebbero cugini di nono grado.

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