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mercoledì 31 ottobre 2007

Nozze gay in Friuli: Esposto alla Corte dei Conti.

An: la giunta non doveva concedere il congedo al suo dipendente.

(Martina Milia - Il Piccolo di Trieste) Il congedo matrimoniale per nozze gay approda alla Corte dei conti spinto da una denuncia di Adriano Ritossa. Una denuncia che mina la decisione europeista della giunta di Riccardo Illy di concedere quel congedo a un suo dipendente, al pari della circolare del 18 ottobre con cui il ministro Gialiano Amato invita prefetti e sindaci a non accettare la trascrizione nel nostro Paese di matrimoni tra omosessuali celebrati all'estero.

Il casus belli è ancora quello del matrimonio tra il dipendente della Regione, Giulio Papa, in servizio a Bruxelles, e un militare belga. La giunta, il 13 luglio scorso, ha deciso all’unanimità di riconoscere il congedo matrimoniale al suo dipendente, nonostante il parere dell’Ufficio legale. Una scelta di principio, ma anche di portafoglio. Il presidente Riccardo Illy, in giunta, ha spiegato come risultasse inopportuno e antieconomico procedere ad un’azione legale contro Papa, determinato a ottenere il congedo. «L’azione prospettata - recita il verbale di quella seduta - risulterebbe, in relazione ai costi complessivi che ne deriverebbero e che rimarrebbero a carico dell’amministrazione, economicamente incongrua rispetto alla spesa strettamente correlata al congedo medesimo e addirittura aggiuntiva qualora il giudice dovesse riconoscere il diritto». Ma le motivazioni non bastano a Ritossa che, oltre ad inoltrare l’incartamento alla Corte dei conti, presenta un’interrogazione, forte della circolare Amato. «Chi pagherà, oggi, il danno erariale relativo alla concessone del congedo matrimoniale?» chiede Ritossa. La circolare esorta prefetti e sindaci d’Italia ad «impedire la trascrizione dei matrimoni dello stesso sesso celebrati all’estero, di rifiutare la richiesta di trascrizione di un simile atto compiuto, perché in contrasto con l’ordine pubblico interno». Ritossa chiede inoltre a Illy se intenda procedere con una sanatoria «trasformando il congedo matrimoniale retribuito in permesso non retribuito evitando al dipendente, se possibile, l’assenza ingiustificata per tale periodo».

Contro la circolare di Amato si scaglia Gianfranco Leonarduzzi del Comitato Nazionale Radicali Italiani che parla di «natura clericale, discriminatoria e antieuropeista del provvedimento. Occorre dire che Illy – precisa - ha davvero interpretato, più di altri e più del ministro Amato, il concetto di integrazione dei popoli e del senso di europeismo che connota la nostra regione. Per paradosso il presidente dovrebbe stare al posto di Amato». Contrario al provvedimento Amato anche il diessino Fabio Omero che evidenzia come l’atto faccia riferimento «alle unioni che chiedono di essere riconosciute in Italia per l’ottenimento della residenza. Non è il caso di Giulio Papa». E da Omero un suggerimento alla Regione: «L’Emilia Romagna, la Puglia, il Piemonte, la Campania e altre Regioni hanno dato una prima forma di regolamentazione alle convivenze attraverso lo statuto. Potrebbe farlo anche il Friuli Venezia Giulia».

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