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mercoledì 31 ottobre 2007

Lagerfeld si confessa con la Bruni.

Colloquio-intervista domani in edicola su 'Grazia'.

''Mia madre, quando le dissi che ero gay, rispose:'Essere gay non e' grave, e' come il colore dei capelli''. Cosi' Karl Lagerfeld. Lo stilista si confida con Carla Bruni sulle pagine del settimanale Grazia, in edicola domani. Nel colloquio, lo stilista si e' lasciato andare con la cantante-modella a riflessioni intime. ''Non rimpiango la mia giovinezza, rievocare i vecchi tempi e' un costante fallimento. Del resto la gioventu' e' in affitto. Non ho rimpianti ne' frustrazioni'.

(Apcom) Considera la madre la sua unica maestra di vita l'eccentrico stilista Karl Lagerfeld che, in occasione dell'uscita del documentario della sua vita "Lagerfeld Confidentiel", si confessa in un'intervista a Carla Bruni. "Mia madre non era crudele, era ironica. Odiosa ma molto apprezzata, non diceva mai grazie. Alla confessione della mia omosessualità - ricorda sulle pagine del settimanale "Grazia", in edicola domani - mi disse: non è grave, è come il colore dei capelli".

Non rimpiange la giovinezza, anche se "rievocare i bei vecchi tempi è un costante fallimento". "Del resto la gioventù è in affitto. Non ho rimpianti né frustrazioni, sono le madri di tutti i crimini". E parlando della sua generazione ammette: "Sto meglio di loro perché sono un puritano involontario, non mi drogo e non bevo - spiega - ma ho stima e ammirazione per coloro che si perdono e si autodistruggono".

"Bisogna vivere con i morti come con i vivi. Io sono come gli eschimesi che portano il vecchio a morire tra i ghiacci. Meglio svanire nell'oblio. E in questo senso il suicidio lo trovo un atto di estrema libertà. Se fossi malato - continua Lagerfeld - mi direi: buttati nell'immondizia. Non ho nessuna pietà per me".

Il suo principale problema è l'indifferenza. "Per combatterla la prendo con calci nel sedere, ma non mi risparmia. Ma non possiamo lamentarci, lei e io, Carla, abbiamo dei privilegi che ci rendono diversi della media, - chiude - le nostre vite hanno uno stile particolare. Sin da quand'ero piccolo ero il centro del mondo, i miei genitori volevano bene solo a me e non ai miei fratelli".

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