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mercoledì 31 ottobre 2007

Il Pd, l'Emilia Romagna, i diritti e i gay.

(Titollo blog) Stando a quanto riporta il Corriere della Sera, osservando i primi passi del Partito Democratico c’è poco da essere ottimisti. Questi i fatti: lo SDI emiliano ha presentato pochi giorni fa un progetto di legge che mirava ad estendere i diritti all’accesso ai servizi sociali di cui già beneficiano le coppie sposate pure alle coppie di fatto. Lo strumento utilizzato era un semplice articolo di legge in cui si diceva che “per nucleo familiare si intende la famiglia anagrafica”. Purtroppo per far passare il progetto è mancato il voto determinante del Partito Democratico. Oltre ad accusare i socialisti di intento ideologico, è curiosa la motivazione utilizzata dai consiglieri democratici: “Il provvedimento dello SDI non produce nulla di nuovo, estende solo leggi regionali esistenti. Mentre il progetto di legge dell’Ulivo entra nel merito dei problemi”. È vero che il PD ha presentato un progetto di legge alternativo, che crea nuovi diritti di welfare, ma i beneficiari saranno solo le coppie sposate. Restano completamente tagliate fuori le coppie di fatto, che invece erano oggetto dell’estensione proposta dallo SDI. Il top comunque arriva alla fine: il PD, per giustificare le proprie posizioni "restrittive", rimanda ad una eventuale modifica della disciplina nazionale sull’accesso al welfare. “Eventuale” capite? Si cerca di far credere che un partito che non è riuscito a far approdare in aula il timidissimo DDL sui DiCo avrà la capacità di toccare il sacro concetto di “famiglia”.

Nel frattempo la destra svedese rilancia i matrimoni gay.

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