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mercoledì 31 ottobre 2007

Si incolpano a vicenda per coprire un predatore.

(trotzky.splinder.com) Nei due anni in cui ha operato nella diocesi di cui è tuttora titolare il cardinal Rivera, padre Aguilar si è reso responsabile di ben sessanta abusi su uomini e donne, adulti e adolescenti.
La decisione più saggia che il cardinale potesseprendere nei confronti di un predatore così pericoloso sarebbe stata quella di allontanarlo quanto prima possibile dalle sue vittime potenziali, denunciandolo all'autorità giudiziaria. Ha preferito invece trasferirlo nella diocesi governata dal cardinal Mahony, per consentirgli di continuare a svolgere indisturbato la sua duplice attività di prete e stupratore, insidiando, tendendo trappole e molestando i suoi nuovi fedeli all'oscuro delle sue inclinazioni sessuali.
Accusato dalle vittime di Aguilar di non averle difese come richiedeva il suo ruolo e denunciato dalla "Rete dei Sopravvissuti agli Abusi dei Preti", Rivera è stato costretto pertanto a comparire davanti ai giudici della Corte Suprema della California, ai quali ha raccontato che aveva mandato una lettera al cardinal Mahony, per metterlo al corrente dei trascorsi del pedofilo, e ha sottoscritto una dichiarazione giurata che ne avrebbe fatto avere una copia alla Corte.
A questo punto i giudici si sono resi conto di trovarsi davanti a due persone in malafede, che si palleggiavano le responsabilità, per sottrarsi ai rigori della legge.
Adesso però che lo scandalo è esploso in tutta la sua devastante portata, giocare a scaricabarile serve solo a rendere più morbosa l'attenzione del pubblico sui suoi sviluppi processuali.
Le gerarchie cattoliche statunitensi non si sono rese ancora conto che, se non desistono dal coprire i pedofili che si annidano nelle loro fila, finiranno per restare travolti dalla marea di fango in cui questi li hanno sospinti.

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