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lunedì 12 maggio 2008

Polemiche cattoliche. Gay Baby Boom. La fabbrica dei figli per gay.

Fabbricare figli per omosessuali è un grande affare da 150mila dollari a bambino e la grande stampa borghese ne fa ampia propaganda. I diritti dei minori passano in secondo piano davanti al dio denaro e ciò che è tecnicamente possibile diventa moralmente lecito.

(Kattolikamente) Il Corriere della Sera di Paolo Mieli una settimana fa ha dedicato due ampie pagine a favore dell'adozione dei bambini ai gay. La morale era che crescere con due genitori gay è meglio. In un articolo venivano sparate cifre ad effetto ("Figli di gay, centomila in Italia"), come ha notato un attento lettore questa cifra "sembrava indicare il numero di bambini cresciuti da coppie gay. Poi, leggendo bene, quei bambini risultano essere per la quasi totalità bambini con un genitore gay, nati in relazioni "normali" poi sfociate in divorzio. Ma ciò non offre alcuna indicazione su chi li cresca veramente". Fonte di queste cifre era l'Arcigay.

Mancando di qualsiasi senso di autoironia, si affermava anche che il pericolo per questi bambini è la famiglia tradizionale, magari sposata in chiesa. Contro cui si deve combattere. Invece loro, i gay, che realizzano i loro sogni grazie alla fecondazione artificiale, alcune volte mettendo su delle "cooperative" di due uomini e due donne omosessuali per crescere figli, li allevano meglio. Addirittura dicono di voler tutelare i loro diritti (dei bambini) con una associazione.

Ma come funziona la fabbrica di figli per gay? L'Agenzia France Presse, in un altro pezzo di propaganda, ci descrive come una coppia omosessuale, Michael Eidelman e A.J. Vincent, ha "investito amore, tempo e 150.000 dollari" per mettere su famiglia. Ognuno dei due uomini è padre biologico di un individuo di una coppia di gemelli. Questi sono stati concepiti grazie all'acquisto degli ovuli di una donna di Washington. Portati in gravidanza da una donna dell'Ohio, i bambini sono nati a Los Angeles dove la legislazione è molto permissiva.

Per arrivare a questo risultato, i due uomini sono ricorsi a Circle Surrogacy, una agenzia del Massachussetts. Senza alcuna vergogna, il presidente di Circle Surrogacy, John Weltman, riconosce che questo "è un affare molto proficuo". Infatti, aggiunge che "la nostra crescita in 12 anni è stata del 6.000%. Noi contiamo di raddoppiare i nostri profitti nei prossimi due anni e mezzo". La sua agenzia ha cominciato con il 10% di clienti omosessuali, che sono ora l'80% provenienti da 29 Paesi.

Il ricorso a quest'agenzie (ne esistono diverse, in particolare Northeast Assisted Fertility Group, a Boston) costa almeno 100.000 dollari : la "madre in affitto" riceve circa 25.000 dollari e la madre biologica, che fornisce l'ovulo, tra 4.000 e 10.000 dollari, mentre il resto serve a pagare l'agenzia, le spese mediche e legali.

Si assiste così ad un vero e proprio "gay baby boom" grazie alle "madri in affitto", che spesso sono lesbiche (il culmine della perversione). Ma l'inviato della Agezia France Presse si rallegra:

"Il gay baby boom è constatabile nei parchi come negli asili nido: famiglie composte da uno o più bambini e due padri non soprendono più a New York, dove il matrimonio omosessuale tuttavia è impossibile".

La conclusione del pezzo è che dunque urgente legalizzare questa pratica perchè ci siano ancora più coppie che possano diventare padri comprando bambini fabbricati senza madre per centomila dollari. In una società normale questo sarebbe chiamato "crimine contro l'umanità".

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1 commento:

Nitin ha detto...

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