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giovedì 10 aprile 2008

Conferenza "Discriminati per legge?" il 21 maggio a Pavia.

Sei gay?! Allora ti licenzio!
Più o meno questa è la conseguenza in cui molti lavoratori LGBT si sono trovati o rischiano di trovarsi qualora dichiarino ai loro datori di essere omosessuali. E la legge glielo permette! Il nostro parlamento, infatti, nel 2003, ha recepito “male” alcune direttive comunitarie aprendo, così, spazi di discriminazione legale. I giuristi dibattono da tempo su questi temi, gli avvocati si fanno in quattro per difendere un discriminato, i politici parlano e, in tutto questo, gli omosessuali continuano a subire, tante volte nel silenzio, vessazioni e differenze negative.

Il 21 maggio 2008 alle ore 21:15 presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Pavia, con il patrocinio di Arcigay Milano e UDU - Unione Degli Universitari, il gruppo Coming-Aut ( www.coming-aut.it ) alla presenza di giuristi, avvocati, politici di rilievo nazionale, dibatterà di questi temi, offrendo al pubblico partecipante spunti di riflessione e, agli interessati, tecniche utili di tutela e prevenzione.

L'obiettivo principale della Conferenza “Discriminati per legge?” è in apparenza semplice: parlare.

Parlare della discriminazione nei luoghi di lavoro delle persone omosessuali significa dare a loro visibilità.

Essere un gay, un bisex, una lesbica o un transessuale, che non vuole più mimetizzarsi, oggi, specialmente in Italia, ha una importanza ed un peso che cambiano secondo il contesto sociale e l'ambiente dove si decide di divenire visibili. Il percorso che ha portato, porta e porterà gli uomini e le donne a decidere di vivere pienamente e in ogni ambiente la propria condizione è e sarà diverso per ogni persona. Una cosa tuttavia accomuna tutti questi percorsi: il valore politico della visibilità che passa –anche e soprattutto- attraverso campagne di sensibilizzazione, quali questa.

Come potrebbe un cambiamento culturale prescindere dalla responsabilità di ognuno degli interessati ad agire l'evoluzione?

In ogni caso la visibilità gay è la libertà di essere se stessi in ogni luogo, di lavoro o familiare.

Ciò che in Italia è più urgente, forse ancor di più della costruzione di nuovi dispositivi di legge, è promuovere un processo di conoscenza che permetta di vivere il proprio orientamento sessuale, di affermare la propria identità di genere senza condizionamenti esterni. Una battaglia di tutto il mondo civile.

Costruire un processo di conoscenza significa anche, ed è questo il motivo di una Conferenza siffatta, parlare di tutti gli aspetti legati alla discriminazione dell'omosessuale nei luoghi di lavoro in modo tale da superare gli ostacoli alla completa libertà di esprimersi e di essere.

Giuseppe Eduardo Polizzi (per info: giuzit@yahoo.it)
Responsabile legale Staff Coming-Aut

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