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giovedì 10 aprile 2008

HollywoodIntruder. David Duchovny e le voci sulla "dotazione" a misura di Oscar...

(River-blog) Rientrato finalmente a casa dopo tre settimane di pellegrinaggi sui set in cui lavorano alcuni nostri clienti. River non me ne voglia, ma proprio non ce l’ho fatta a buttare giù i miei pensieri. Al limite mi sarei buttato al fiume, tanto ho lavorato. Sono stato a Vancouver, sul blindatissimo set del nuovo film di X-Files e a Sidney per un sopralluogo a Cockatoo Island dove stanno girando Wolverine. Avevo più valigie al seguito della povera amica stylist di Gillian Anderson che si portava dietro una cinquantina di vestitini nuovi (e finalmente guardabili) per la bella detective.
A Vancouver abbiamo fatto una due giorni con i giornalisti provenienti da tutto il mondo che hanno potuto assistere ad alcuni momenti delle riprese e intervistare, a gruppi, oltre ai due protagonisti anche quel genio di Chris Carter, l’inventore della serie. C’erano giornalisti da ogni dove: incluso il Giappone. C’è davvero moltissima attesa intorno a questo film, e le pressioni per far trapelare dettagli sono moltissimi. Devo anche dire che il fascino che David Duchovny esercita sulle giornaliste, e su alcuni giornalisti, è rimasto immutato. Sarà forse anche per quel che si dice, a Hollywood, della sua dotazione… più o meno a misura di Oscar (nella foto, in basso, è ripreso in un momento di pausa a Vancouver).
Adoro Sydney perché per me vuol dire Hugh Jackman. Il preferito tra i miei. Adorabile, affettuoso e molto fisico. Ho visto molte persone perdersi nei suoi abbracci di saluto. L’aneddoto che racconta spesso ai giornalisti sulla sua normale e disinvolta vita da star del cinema mondiale è che la moglie gli ordina ancora, ogni mattina, di portar fuori la spazzatura perché, “nessuno è una star a casa propria”. Invidiatissima donna: God bless you.

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