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venerdì 2 novembre 2007

"Io, farmacista ideale del papa, nel mio negozio niente condom".

Gallo: ma per le mie scelte pago un prezzo, sono nel mirino dei gay e perdo clienti.

(Niccolò Zancan - La Repubblica, edizione di Torino) È un farmacista felice: «Finalmente il Papa ha detto quello che ho sempre pregato che dicesse». Niente preservativi nel suo negozio? «Mai. Da cinque anni. Non sono un medicinale da banco, dunque non ho l´obbligo di tenerli». E la pillola del giorno dopo? «Purtroppo il regolamento mi impone di venderla su ricetta. Mi adeguo. Ma come suggerisce Raztinger accompagno l´acquisto con le dovute parole di riprovazione».
La farmacia Algostino è una del più antiche di Torino. È sotto i portici di Piazza Vittorio, a due portoni dalla casa del sindaco Sergio Chiamparino. Dietro al banco c´è Mario Gallo, 54 anni, folgorato sulla via di Medjugorje.
La madonna e i suoi messaggi sono ovunque. In vetrina, accanto ai dentifrici, su due schermi piatti che mandano in onda a ripetizione immagini sacre e preghiere. Accetta di parlare, ma non vuole che si scattino fotografie. Perché Mario Gallo è un farmacista felice, assai devoto, ma da un po´ di tempo è anche un farmacista molto preoccupato: «La lobby degli omosessuali mi odia. Mia moglie non voleva che mi facessi intervistare, teme ritorsioni, siamo in trincea. Ma io non intendo vergognarmi delle mie idee, non ritratto né mi nascondo. Dunque parliamo».

Lei è un farmacista obiettore?
«Ho letto attentamente quanto c´è scritto sul sito del vaticano. Non si parla esplicitamente di obiezione di coscienza. Il Papa ha detto soltanto che il farmacista cattolico deve dire la sua al cliente. Sempre. Ed io lo faccio».

Come giudica la presa di posizione di Ratzinger?
«Sacrosanta. Io voglio una chiesa cattolica fondata sulla roccia, non sulla sabbia».

Cosa dice a una donna che chiede una pillola anticoncezionale?
«Che Dio ha creato l´uomo a sua immagine e somiglianza. Le spiego che anche lei ha la possibilità meravigliosa di fare altrettanto».

Alla fine le vende il farmaco?
«Sì, ma solo perché sono obbligato».

Per la pillola abortiva?
«Spiego semplicemente che si tratta di un omicidio».

Cosa dicono i clienti del suo fervore?
«Qualcuno apprezza. In pochi, per la verità. Ricordo una ragazza che all´inizio sembrava perplessa, quasi scocciata, ma dopo un po´ di giorni è tornata a ringraziarmi».

Se uno entra nel negozio e le chiede dove sono i preservativi?
«Gli spiego che non li vendo. E gli spiego anche perché».

Come vanno gli affari?
«Non bene, lo ammetto. Da cinque anni è un disastro. La lobby degli omosessuali mi fa la guerra perché non vendo i profilattici. Un noto avvocato, il nome non lo dico, mi ha proprio insultato: "Lei e i suoi discorsi della Madonna di Medjugorje sa dove può ficcarseli...". Ma sono certi cattolici, i più tremendi: si vergognano, si dileguano. Qui non entrano».

Cosa le è successo cinque anni fa?
«Ho fatto il viaggio a Medjugorje. Preciso: stavo benissimo, non avevo nessun malato per cui pregare. La curiosità mi era venuta leggendo un libro comprato alla libreria delle Paoline. Sono partito scettico, ma in Bosnia sono rimasto allibito: ho visto la Madonna scendere dal cielo. Una cosa sconvolgente. Pensi che prima andavo in chiesa e non sentivo nulla».

Perdoni la sfacciataggine, con sua moglie come fa?
«In che senso?».

Coitus interruptus?
«Ma non scherziamo! Io avrei accettato da Dio tutti i figli che voleva donarmi. Purtroppo me ne ha mandati soltanto due».
Il farmacista Mario Gallo ci conceda senza venire meno al suo impegno di predicatore cattolico: «Rifletteteci, su quanto vi ho appena detto. Io vi chiedo un pensiero elevato».

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