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venerdì 2 novembre 2007

Atti osceni al lago, parroco patteggia. Sotto choc la comunità di Due Carrare.

Due sacerdoti sotto accusa.

(Irene Zaino - Il Mattino di Padova) E’ davvero un momentaccio per i preti della diocesi padovana. Dopo lo spolverone sollevato dall’ex parroco di Monterosso, finisce nella bufera anche la parrocchia di Santo Stefano a Due Carrare. Don Armando Rizzioli, 71 anni (di cui 50 trascorsi nella Chiesa), nominato a capo dell’antichissima abbazia benedettina dalla metà degli anni Novanta e tuttora in carica, nei giorni scorsi ha patteggiato una pena di otto mesi di reclusione. Pesanti le accuse a suo carico: corruzione di minore e atti osceni in luogo pubblico. La vicenda risale al 19 luglio scorso, mentre il sacerdote si trovava in spiaggia nel Veronese, a Torri del Benaco, di fronte al Lago di Garda. Impossibile per i moltissimi vacanzieri non notare lo strano atteggiamento dell’uomo che, incurante dell’età, già da qualche giorno aveva attirato la curiosità di tutti aggirandosi per la riva in perizoma. Ma passi pure l’abito talare un po’ troppo succinto. Il fatto è che l’anziano amava anche atteggiarsi in maniera piuttosto eloquente davanti ai turisti, ovviamente attoniti. In diritto penale, il «giochetto» si chiama atti osceni in luogo pubblico. Con l’aggravante della corruzione di minore. Perché quel giorno il sacerdote deve aver proprio raggiunto l’apice, lasciandosi andare all’autoerotismo davanti ad un bambino di 9 anni che, insieme al padre, stava facendo il bagno nel lago. Immediata la denuncia del genitore ai carabinieri del luogo. Mercoledì scorso, c’è stata l’udienza di fronte al giudice dell’udienza preliminare Giorgio Piziali che ha «sigillato» il patteggiamento ad otto mesi di carcere concordato tra l’accusa e la difesa. Don Armando non finirà però dietro le sbarre: la pena è stata sospesa in quanto incensurato. Bocca cucita da parte del settantunenne religioso che ieri non ha rinunciato a celebrare la tradizionale ricorrenza dei morti insieme alla comunità di Santo Stefano ancora ignara. «Sono tutte falsità e non intendo replicare - ha detto - non ho patteggiato io, ma il mio avvocato». Allibito il sindaco Sergio Vason, presente alla commemorazione. «Lo conosco dal 1998, ha il suo carattere, ma questo non me l’aspettavo proprio. Non sarebbe da lui, nonostante abbia avuto una brutta malattia dalla quale, però, negli ultimi tempi sembrava essersi ripreso». Intanto già da tempo più di qualche fedele sarebbe «migrato» alla vicina parrocchia di San Giorgio. «Don Armando è stato molto male qualche anno fa - ha raccontato una signora del posto - da allora ogni tanto piange durante la messa oppure si arrabbia con i presenti e per questo qualcuno ha preferito cambiare chiesa. Ma più di questo non si è mai sentito». Certo è che da qui in poi sarà dura per il parroco riconquistare la fiducia dei fedeli.

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