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venerdì 2 novembre 2007

A caccia di un nuovo santuario gay: La candidatura di Washington e di Fort Lauderdale.

(Queerway) Pensando all'immagine istituzionale di Washington, è facile dimenticare che il turismo è la seconda fonte di creazione del PIL di questa città, subito dopo l'indotto legato all'attività governativa e, almeno stando ai risultati di uno studio recente, che Washington è una delle prime 10 destinazioni gay degli Stati Uniti.
Victoria Isley, vice-presidente marketing del Washington D.C. Convention & Tourism Corporation, afferma che circa 15 milioni di persone visitano D.C. ogni anno. A partire dal 1999, l'organizzazione della Isley ha condotto ricerche che l'hanno portata a concludere che un parte significativa di questi turisti è rappresentato dal turismo gay, il che fa della città una delle prime città americane apprezzate dai turisti gay.

D.C., in un certo senso, è una destinazione gay unica perché, anche se la città ha una consistente popolazione gay e delle policy cittadine decisamente gay-friendly, manca di altre attrazioni che possano attrarre in modo specifico il turismo gay, come per esempio una vita notturna attiva o spiagge a tema.
In realtà, il giornale Travel & Leisure afferma che Washington ha una delle peggiori vite notturne tra le 25 città prese in esame nel suo recente sondaggio America's Favorite Cities 2007. La stessa indagine, poi, ha messo D.C. a metà classifica per quanto riguarda l'atteggiamento gay-friendly. Un'altro recente studio condotto on-line da Community Marketing ha messo D.C. al nono posto tra le destinazioni maggiormente visitate dai turisti gay.

"La risposta migliore che si riesce ad avere è di essere nominati tra le 10 principali destinazioni gay e lesbo" afferma la Isley. Lei ed il Washington D.C. Convention & Tourism Corporation hanno rinnovato i loro sforzi per raggiungere i turisti gay nel 2003 attraverso un nuovo sito web, www.PrideInDC.org, e attraverso una campagna pubblicitaria sulla stampa specializzata.
"Se si da' un'occhiata alle principali pubblicazioni dedicate al turismo gay e lesbo, si nota la tendenza ad avere un approccio pubblicitario provocante" ricorda Isley. "Abbiamo capito che era necessario avere un certo senso di auto-ironia, ma che anche essere veritieri rispetto ai servizi che offriamo". Il che, secondo la Isley, significa proprio incarnare lo spirito di Washington.

"Un esempio perfettamente calzante potrebbe essere la nostra comunità teatrale", continua. "Washington ha una comunità teatrale molto attiva e molti teatri hanno direttori artistici gay e lesbiche".
Nonostante l'approccio focalizzato al mercato gay, tuttavia, la città non raccoglie dati circa i turisti gay che visitano il distretto.
"Le persone gay che vengono in città, ovviamente, non si identificano come gay, ma, allo stesso tempo, noi siamo in grado di misurare il quota di turismo gay in città". Ad affermarlo è Bob Witeck della Witeck-Combs, una società specializzata nel gay marketing. La Witeck ritiene che Washington probabilmente non avrà mai l'attrattività verso il turismo gay di una città che "ha una spiaggia", ma stima che probabilmente i gay rappresentano il 5-10 percento del turismo locale.
Fort Lauderdale, invece, è una città che conosce bene il numero dei turisti gay - 800.000 - che contribuiscono per un miliardo di dollari all'anno all'economia locale, almeno secondo Richard Gray, il vice del Broward County Tourist Development Council.
L'indagine di Community Marketing posiziona Fort Lauderdale al quinto posto delle destinazioni maggiormente visitate dai gay in America ed il Numero di Novembre di Out Traveler nomina la città "Città preferita per i soggiorni gay" sulla base delle scelte dei suoi lettori.
Dieci anni fa, quando lavorava come vice-presidente dell'International Gay Travel Association, Gray aveva notato che Fort Lauderdale stava cominciando ad interessare il mercato.

"Nessuno era veramente interessato a Fort Lauderdake, e io ho cercato di far capire agli operatori del mercato che stava diventando veramente un santuario Gay". Dieci anni dopo, il mercato è esploso, anche se le recenti uscite anti-gay di Jim Naugle, il sindaco della città, hanno fatto temere per una inversione di tendenza.
Naugle, infati, aveva annunciato questa estate che la città avrebbe speso 250 mila dollari per installare dei bagni pubblici dotata di apertura automatica delle porte per evitare episodi di sesso omosex. Nonostante la protesta montante, Naugle ha alimentato il caso con altri commenti omofobici.
Il Bay Area Reporter, un pubblicazione gay di San Francisco, ha pubblicato un editoriale invitando i suoi lettori a boicottare Fort Lauderdale e, anche se non sembra che ci sia stato un seguito su larga scala, il mercato turistico della Florida sembra aver risentito della vicenda. Non si è ancora accertato nessun danno di lungo termine, afferma Gray, ma i danni immediati ci sono stati.

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