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venerdì 2 novembre 2007

"Il Pd affonderà sui temi etici".

Il professore, vicino a Sinistra democratica, interviene sulle polemiche in viale Aldo Moro. Flamigni: dialogo impossibile, con la Binetti si torna indietro. "Il principio di laicità è stato abolito in partenza, non c´è spazio per cani sciolti".

(Ilaria Venturi - La Repubblica, edizione di Bologna) Sulla famiglia e sulle coppie di fatto l´Unione litiga in Regione a colpi di progetti di legge. E il Pd si divide al suo interno. Alla prima "buca" il nuovo partito di Veltroni ci casca dentro, professor Flamigni? «E´ fastidioso ripeterlo, ma l´avevo già detto, e scritto: il Partito democratico affonderà nei problemi etici. Nulla di nuovo, dunque, non sono sorpreso». Carlo Flamigni, medico di fama, laico per storia personale e per collocazione politica (prima repubblicano, poi iscritto ai diesse, ora vicino alla Sinistra democratica di Mussi), ha sempre puntato sulla mediazione.

Ora non vede più questa possibilità?
«No, altrimenti sarei entrato nel Partito democratico. A mio parere la nuova formazione nasce come la casa di tutti che però ha dato le stanze più grandi alle famiglie e poco spazio ai cani sciolti. Anche Gabriella Ercolini, che giustamente protesta e reclama un confronto aperto a difesa dei valori laici si dovrà accontentare dello scantinato. Lo dico con affetto».

Nel Pd vede la tentazione degli ex diesse di privilegiare il dialogo con i cattolici dimenticando i laici?
«Il problema è che questo dialogo è impossibile perché una buona parte dei cattolici della Margherita a quanti volessero ragionare, nel nuovo partito, sui temi eticamente sensibili risponderanno con il non possumus di Ratzinger. Posso avere un dialogo con coloro che credono nell´etica della compassione, ma non con i dogmatici, con chi crede nell´etica della verità e stabilisce la morale giusta e quella sbagliata. Costruire un partito nel quale certi argomenti non possono essere discussi perché una parte non è abilitata a parlare significa abolire in partenza il principio della laicità. Occorreva discutere prima sui problemi etici, nella direzione della costruzione di isole per stranieri morali: luoghi dove io rinuncio a vivere integralmente la mia laicità e dove i cattolici rinunciano al non possumus».

Ma il Pd in Regione frena il progetto di legge dei socialisti di Boselli che introduce, per l´accesso ai servizi, la definizione di famiglia anagrafica, in realtà perché in attesa di una legge nazionale.
«Ma la legge non arriverà mai, almeno non in questo clima politico. Se vuoi fare qualcosa di nuovo in questo paese devi farlo nei modi più strani. Sulla legge 40, per esempio, è ai magistrati, ma non solo, che si debbono innovazione fondamentali».

Sulla definizione di famiglia vanno dunque bene anche fughe in avanti dell´Emilia Romagna?
«Se non è questa la Regione dove fare queste cose... Qui ci sono i cattolici democratici, le comunità di base: con loro si può andare molto avanti, con la Binetti si torna indietro».

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