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sabato 6 settembre 2008

Un giorno perfetto, per un film imperfetto di Ferzan Ozpetek.

Un giorno perfetto

(Panorama) C’era attesa per la prima di Ferzan Ozpetek alla Mostra del cinema di Venezia. E anche curiosità di vedere il regista di origini turche alle prese con una storia cruda e drammatica e a maneggiare un’opera non sua. Ed entrambe sono state deluse. Un giorno perfetto (nelle sale italiane il 5 settembre), tratto dall’omonimo libro di Melania Mazzucco, commissionato ad Ozpetek da Domenico Procacci, non tocca le corde richieste dalla storia drammatica interpretata da una poco credibile Isabella Ferrari e Valerio Mastandrea, ovvero Emma e Antonio.
La relazione tra i due, sposi separati, precipita vertiginosamente verso un baratro di angoscia e malattia, ma questa caduta libera non si respira e non si vive scorrendo la pellicola. Non c’è tensione, né i ripetuti primi piani corrono in soccorso a creare intensità. E anche la storia parallela del parlamentare incurante della sua famiglia, a cui dà il volto Valerio Binasco, rimane asettica e quasi incollata malamente. In un collage che non trova fluidità, a cui poco regalano i piccoli cammei della splendida Angela Finocchiaro, personaggio aggiunto da Ozpetek rispetto alla trama del libro.
Molto critica verso Un giorno perfetto anche la stampa tedesca. La Frankfurter scrive che il regista di origine turca “rappresenta le macerie di un grande amore con una tristezza kitsch a fronte della quale un lavoro teatrale di Strindberg sembra una commedia”. Con l’affondo: “Senza sufficiente motivo Ozpetek viene definito da anni la speranza del cinema italiano”.
Il trailer da YouTube:
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“È partito tutto da Domenico Procacci che mi ha mandato la prima sceneggiatura scritta da Sandro Petraglia, dicendo che aveva i diritti ed era un progetto che gli piaceva molto” . Così Ozpetek racconta la genesi del film. “Dopo averla letta ho subito accettato. Poi però ho avuto dei ripensamenti perché ho capito che era difficile raccontare una storia del genere. Ma mi ha talmente affascinato la passione che il personaggio di Antonio ha verso Emma, che quello è stato il movente per entrare veramente nel progetto”.

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