In piazza Bellini l'anno scorso un episodio analogo: le associazioni manifestarono. Un giovane si toglie le mutande e insulta alcune ragazze gay. Poi ne ferisce una con un bicchiere.
(Amalia De Simone) Le ha tagliato la faccia colpendola con un bicchiere dopo averla insultata e molestata spogliandosi dei jeans e delle mutande: "lo vuoi il pisello? Lo vedi lesbica di merda?". È successo ad una ragazzina non ancora ventenne rea di aver rivolto un gesto affettuoso alla sua innamorata in una delle più note e affollate piazze della movida napoletana. Un episodio gravissimo di omofobia che arriva, quasi come fosse un vergognoso rituale di fine estate, a "celebrare" l'anniversario della sassaiola contro i gay da parte di un gruppo di ragazzi simpatizzanti di un'organizzazione di tifosi del Napoli, avvenuta proprio un anno fa. Allora l'episodio scatenò polemiche e ben due manifestazioni pubbliche contro l'omofobia. Non è bastato. L'onta della discriminazione e dell'intolleranza sporca ancora una volta piazza Bellini, la bellissima agorà amata dagli stranieri
che da anni riunisce davanti ai decumani diverse realtà di studenti, musicisti, magistrati, scrittori, intellettuali, gruppi di tifosi e tradizionalmente anche gay, grazie ad una serie di iniziative culturali e di socializzazione di arcilesbica.
Erano le due della nottata tra venerdì e sabato: la piazza, secondo il racconto di alcuni testimoni, era ancora viva, e tra i tanti giovani c'era una tavolata di una decina di amici. tra loro, anche due ragazze inequivocabilmente innamorate che partecipavano alla serata occhi negli occhi. Un abbraccio di troppo ha inspiegabilmente infastidito un giovane che sostava con alcuni amici nei pressi delle rovine archeologiche. "Era fuori di testa, si vedeva lontano un miglio
- ha raccontato un ragazzo presente in piazza con la sua comitiva - si è staccato dal suo gruppo e come una furia si è avvicinato a quelle ragazze. Io lo vedevo di spalle: si è abbassato i pantaloni e le mutande e ha cominciat ad urlare insulti e volgarità". "Qualcuna si è alzata dal tavolo spaventata - aggiunge un'altra testimone - e lui ha provato addirittura ad inseguirla.
Poi alcune ragazze del gruppo hanno risposto alle provocazioni e lui, completamente invasato, le ha aggredite fino ad afferrare un bicchiere e scaraventarlo contro una di loro chiamandola "lesbica di merda". La ragazza, giovanissima, sanguinava: aveva un taglio profondo tra il naso e la fronte e un altro sopra la bocca. A quel punto sono intervenuti alcuni amici dell'aggressore che, capita la gravità della situazione, hanno cercato di calmare le acque, hanno immobilizzato il loro amico e lo hanno portato via". Secondo i presenti in piazza, la vittima dell'aggressione avrebbe voluto allertare le forze dell'ordine ma sarebbe stata dissuasa da alcune persone che le avrebbero chiesto di non creare scompiglio in zona e suggerito inoltre che non sarebbe stato opportuno "mettere i suoi affari in piazza". Non è chiaro quindi se successivamente le ragazze si siano rivolte alla polizia. "L'assenza di denuncia è uno degli elementi più sconcertanti di questa vicenda. - commenta la presidente di Arcilesbica Napoli Giordana Curati - È grave che anzichè supportare queste ragazze, i presenti le abbiano scoraggiate soprattutto se è successo per ragioni "commerciali". Sarebbe stato utile anche un esposto in forma anonima: la polizia ha già in passato monitorato la piazza per episodi analoghi. Siamo rimaste qui cercando un incontro e senza provocazioni. A questo punto ci facciamo carico noi dell'associazione di denunciare questo gravissimo fatto all'opinione pubblica. Cercheremo le vittime dellaggressione perché l'arcilesbica esiste anche per essere al fianco delle ragazze omosessuali che si trovano a dover affrontare situazioni più grandi di loro.
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La ragazza sfregiata a Napoli da un ultras. Le dichiarazioni di Arcilesbica.
Ecco l'omofobia legittimata "La politica è responsabile".
La deriva omofoba arriva alla vigilia di una manifestazione (già programmata) di Arcilesbica, arcigay, I Ken e Mit contro l'intolleranza e l'ignoranza.
«Sono molto preoccupata - confessa la presidente di arcilesbica Giordana Curati - e mi inquieta questa diffusa convinzione dell'inutilità della denuncia.
Un atto come quello capitato venerdì non può restare impunito. soprattutto perchè i "personaggi" della piazza li conoscono tutti e quindi l'autore di questo episodio che sfiora la molestia sessuale oltre che le lesioni, può essere individuato. In genere sono ragazzi che a loro volta vivono situazioni di marginalità e disagio. Inoltre va detto che all'assenza di qualsiasi forma di intervento politico per l'integrazione si sono aggiunti tanti interventi pubblici contro i gay che
hanno creato anche un senso di legittimazione a compiere violenze del genere. Eppure
la ministra per le pari opportunità in una delle sue prime uscite disse che l'omofobia non esiste"».
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