Savona, le telecamere svelano il terzo episodio nel giro di otto giorni. Anziani a luci rosse allarme al Prolungamento. Classe 1926 uno e classe 1934 l’altro.
(Marco Raffa - Il Secolo XIX) Ci risiamo. Ancora una volta, e in pieno giorno, il tratto terminale della passeggiata Trento e Trieste si è trasformato in un’alcova a cielo aperto, obbligando una pattuglia di vigili urbani a intervenire con la massima urgenza per evitare imbarazzanti «incontri» tra i focosi protagonisti delle sedute di sesso spinto ed eventuali, incauti passanti. Ancora una volta è scattata una denuncia a piede libero per atti osceni in luogo pubblico, ancora una volta - dettaglio marginale ma forse non troppo - ad essere sorpresi in atteggiamenti inequivocabili sono stati due anziani savonesi, entrambi di sesso maschile (classe 1926 uno, classe 1934 l’altro) che evidentemente non hanno trovato di meglio, ieri poco dopo le undici del mattino, che appartarsi (si fa per dire) sotto il bastione del Priamar, vicino alla ringhiera che divide la passeggiata dalle sottostanti aree ex Italsider. A pochi passi c’è il cancello con il camminamento che porta al Priamar (e sono numerosi i turisti e i residenti in visita alla fortezza che scelgono di uscire da qui e scendere verso il Prolungamento). E il belvedere affacciato sulla spiaggia: non ci sono panchine, forse volutamente, ma è comunque un punto panoramico aperto al pubblico. Tanto aperto che ieri mattina un ragazzino in bicicletta e un anziano che, passeggiando, si era spinto fin quassù, hanno visto la scena e hanno fatto una precipitosa marcia indietro. Ancora una volta la telecamera di sorveglianza posizionata sul bastione del Priamar e collegata con la sala operativa della polizia municipale si è rivelata preziosa. Da qualche giorno questa «schermata» viene tenuta d’occhio con una certa attenzione. Anche ieri il dietrofront di ciclista e anziano hanno insospettito il vigile di turno che, zoomando (la telecamera, anche se dista una ventina di metri, è in grado di restituire dettagli di nitidezza «imbarazzante») ha centrato una scena tanto «hard» quanto, ormai, quasi consueta. Del resto non erano passate neppure ventiquattr’ore da quando, in circostanze identiche, nella tarda mattinata i vigili avevano «pizzicato» un’altra coppia omosessuale nel bel mezzo di un rapporto in piena regola: un tunisino di 43 anni e un savonese di 55, a loro volta denunciati per atti osceni in luogo pubblico .
Soltanto pochi giorni prima, il 28 agosto, più o meno nella stessa zona erano stati sorpresi altri due anziani, anche loro savonesi e classe 1926, intenti a masturbarsi reciprocamente e sempre in pieno giorno.
Difficile capire se si tratta di provocazioni (improbabili in anziani che hanno superato l’ottantina) oppure di coincidenze, o se viceversa questa zona sia storicamente luogo di incontri omosessuali e soltanto ora, grazie anche alle nuove tecnologie, si stia riuscendo a cogliere in flagrante i protagonisti delle avventure hard. «Anni fa si veniva qui con la fidanzatina per una passeggiata, per scambiare qualche bacetto e qualche carezza, con la scusa del belvedere affacciato sulla spiaggia - raccontano i savonesi con i capelli grigi - e magari dare un’occhiata a qualche ragazza in topless sulla spiaggia». Oggi la passeggiata può concludersi, invece, con immagini di sesso spinto tra anziani che potrebbero essere i nostri nonni.
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