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sabato 6 settembre 2008

Napoli. La Iervolino stoppa ancora il registro delle unioni civili alla V municipalità (Vomero).

In piazza il 27 settembre per una manifestazione anti omofobia e anti camorra di tutte le associazioni omosessuali e transessuali napoletane programmata già da diverso tempo.

(Cristina Zagaria - La Repubblica, edizione di Napoli) Arriva il secondo stop del sindaco al registro delle unioni civili. La Iervolino blocca la V Municipalità e delude il mondo gay, che insorge. Le unioni civili riguardano tutti, coppie omosessuali ed eterosessuali, ma l´istituzione del registro per il mondo omosessuale è un simbolo e «anche i simboli hanno importanza, altrimenti possiamo cominciare a togliere i crocifissi dalle scuole e le immagini del presidente della Repubblica dagli uffici pubblici» tuona Salvatore Simioli, presidente provinciale di Arcigay.

La V Municipalità da un anno cerca di istituire il registro. A dicembre 2007 il sindaco Iervolino aveva scritto al presidente, Mario Coppeto, per bloccare l´iniziativa («non avete potere in materia»). A fine luglio, però, il parlamentino del Vomero, ignorando il parere contrario di Palazzo San Giacomo, aveva portato a termine la missione, votando la delibera. In questi giorni si stava appunto lavorando al regolamento attuativo. Ma è arrivato il secondo no della Iervolino. La lettera (protocollo numero 9024) è datata 21 agosto, ma Mario Coppeto l´ha vista solo due giorni fa, al rientro dalle vacanze e ieri se ne è discusso in consiglio di Municipalità.

Il linguaggio usato dalla Iervolino è tecnico. La lettera stringata. Appena dieci righe. «In relazione alla sua lettera, con la quale mi trasmette l´ordine del giorno, approvato all´unanimità dal vostro Consiglio, nella seduta del 23 luglio 2008, desidero farle rilevare che la materia non rientra nelle competenze delle Municipalità». Motivo? Per il sindaco sarebbe anticostituzionale. «Infatti l´articolo 117 della Costituzione (così come rivisto dalla legge costituzionale 18 ottobre 2001 numero 3) prevede espressamente che la materia dello stato civile rientri nella competenza legislativa esclusiva dello Stato». Risultato? La Municipalità viene diffidata dal procedere: «Di conseguenza è preclusa qualsiasi possibilità di intervenire». Simioli ride: «Il sindaco accusa di incostituzionalità mezza Italia. A Bologna il registro esiste da dieci anni e anche in moltissime altre città». E il presidente Arcigay, che è anche avvocato, affonda il coltello: «I termini della questione utilizzati dalla Iervolino sono giuridicamente infondati, visto che il provvedimento non ha niente a che fare con l´istituzione di nuove figure di stato civile. La delibera della V Municipalità prevede semplicemente l´istituzione di un registro anagrafico come previsto dal Testo unico per gli enti locali (legge 267 del 2000), che dice che fermi restando i registri previsti dalla legge e dal regolamento anagrafico, il Comune può istituire uno o più registri per fini diversi ed ulteriori rispetto a quelli propri dell´anagrafe». E Simioli, togliendosi di nuovo i panni del legale, spiega: «Il registro non ha valore sul piano giuridico. Non é assolutamente equiparato al matrimonio. Però può essere riempito di contenuti. Per esempio, come è accaduto già in altre città d´Italia, il Comune potrebbe fare un provvedimento per l´assegnazione delle case popolari, includendo anche le coppie del registro delle unioni civili».

Mario Coppeto non si arrende. «Ho chiesto un incontro urgente al sindaco - dice - Voglio capire perché si ostina a bloccarci. Non credo che il Vomero risolverà i dibattiti sui Dico o sui Pacs, ma l´ordine del giorno è stato votato all´unanimità, vuol dire che c´è una parte dei residenti nella nostra municipalità che ha questo bisogno e noi non possiamo ignorarlo. È solo un segnale politico quello che vogliamo dare, non crediamo certo di poter modificare lo stato civile. E mi stupisce che questo segnale politico non sia condiviso dal sindaco».

Accanto a Coppeto i consiglieri Francesco Fabozzi (Prc) e Norberto Gallo (Decidiamo insieme). E Gallo, promotore del registro, è determinato ad andare fino in fondo: «Ovviamente il problema è politico - culturale e quindi riguarda il Pd, ma riguarda anche la volontà della Sinistra Arcobaleno rappresentata in giunta municipale da presidente e due assessori che a maggioranza potrebbero tranquillamente emanare il registro richiesto dal consiglio. Coppeto ha i numeri e la possibilità di istituire il registro anche senza il via libera del sindaco». Alla V Municipalità annunciano battaglia e l´Arcigay porterà la lotta per l´istituzione del registro civile al Vomero, in piazza, per la manifestazione nazionale del 27 settembre, in piazza Bellini, piazza simbolo di violenza e discriminazione contro gli omossessuali.

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