(Insieme a sinistra) La moratoria contro la pena di morte ha rappresentato sicuramente un ottimo risultato, se non uno dei momenti più alti dell’attività dell’ONU.
Tuttavia, come spesso accade, le cose buone vengono strumentalizzate e piegate a scopi decisamente meno nobili.
Ad esempio questo abominevole appello di Giuliano Ferrara per una moratoria sull’aborto. E’ incredibile come ogni occasione sia buona per riesumare questa battaglia di restaurazione.
Si raggiungono, in questo editoriale di Ferrara, momenti di sublime, come quando afferma:
per ogni pena di morte comminata a un essere umano vivente ci sono mille, diecimila, centomila, milioni di aborti comminati a esseri umani viventi, concepiti nell’amore o nel piacere e poi destinati, in nome di una schizofrenica e grottesca ideologia della salute della Donna, che con la donna in carne e ossa e con la sua speranza di salute e di salvezza non ha niente a che vedere, alla mannaia dell’asportazione chirurgica o a quella del veleno farmacologico via pillola Ru486.
Oppure quando riesce a scrivere:
Il miliardo e più di aborti praticati da quando le legislazioni permettono la famosa interruzione volontaria della gravidanza riguarda persone legalmente innocenti, create e distrutte dal mero potere del desiderio, desiderio di aver figli e di amare e desiderio di non averli e di odiarsi fino al punto di amputarsi dell’amore.
Roba da Medioevo. Anche nella scelta delle parole: desiderio (nel senso di colpa), piacere, mannaia, distruggere e così via dicendo.
Inutile dire che la Chiesa ha raccolto immediatamente e con grande entusiasmo questo appello. Si può dire che non aspettava altro.
Ruini cinguetta:
Credo che dopo il risultato felice ottenuto riguardo alla pena di morte fosse molto logico richiamare il tema dell’aborto e chiedere una moratoria - afferma il vicario del Papa per la diocesi di Roma in una dichiarazione rilasciata al ‘Tg5′ delle 20 - quantomeno per stimolare, risvegliare le coscienze di tutti, per aiutare a rendersi conto che il bambino in seno alla madre è davvero un essere umano e che la sua soppressione è inevitabilmente la soppressione di un essere umano.
Poi affonda:
In secondo luogo si può sperare che da questa moratoria venga anche uno stimolo per l’Italia, quantomeno per applicare integralmente la legge sull’aborto che dice di essere legge che intende difendere la vita, quindi applicare questa legge in quelle parti che davvero possono essere di difesa della vita e forse, a 30 anni ormai dalla legge aggiornarla al progresso scientifico che ad esempio ha fatto fare grandi passi avanti alla sopravvivenza dei bambini prematuri. Diventa veramente inammissibile - conclude il porporato - procedere all’aborto ad una età del feto nella quale egli potrebbe vivere anche da solo.
Insomma, tanto per cambiare, mettiamo mano alla 194. Già, magari con gli stessi ottimi risultati della famigerata legge 40 sulla procreazione assistita.
Il nostro proposito per questo nuovo anno dovrà essere quello di non mollare, di proseguire con costanza e convinzione le battaglie per i diritti civili e per uno Stato che riesca, finalmente, ad essere laico.
Troppo spesso, tuttavia, dobbiamo lottare in difesa contro gli attacchi di una Chiesa sempre più arrogante e dei suoi improvvisati ed opportunisti compagni di viaggio.
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