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martedì 1 gennaio 2008

Svizzera. Gay e lesbiche vogliono lottare contro l'omofobia nello sport.

(Ats- Ticinonline) Nel 2008 l'Organizzazione svizzera delle lesbiche (LOS) e quella dei gay Pink Cross concentreranno i loro sforzi nella lotta all'omofobia nello sport. Insieme alle associazioni sportive vogliono richiamare l'attenzione della popolazione su quanto sia diffusa la discriminazione degli omosessuali in questo ambito.

Gay e lesbiche svolgono attività sportive con lo stesso impegno e la stessa passione di uomini e donne eterosessuali, scrivono LOS e Pink Cross in una nota odierna. Ma in questo campo l'omosessualità viene ancora tabuizzata: la paura di essere esclusi o di non venir presi sul serio è tuttora grande.

Nello sport di punta lesbiche e gay devono addirittura temere di perdere il posto in squadra e i contratti con gli sponsor. "Per questo motivo non sorprende che in Svizzera non vi siano quasi sportivi di punta che dichiarano apertamente la loro omosessualità", affermano le due organizzazioni. Ma anche nello sport popolare c'è ancora molto da fare. "Ancora oggi un suicidio su quattro tra i giovani è ricondotto all'omosessualità dell'interessato": per il loro "coming out" giovani gay e lesbiche hanno anche bisogno di sapere che non verrebbero esclusi dall'associazione sportiva di cui sono membri.

Uno dei principali obiettivi nel 2008 è "rendere gli omosessuali visibili nelle manifestazioni sportive di massa". Sono inoltre previste tavole rotonde e serate di lettura in diverse parti della Svizzera.

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