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venerdì 23 novembre 2007

Rai-Mediaset: Crespi, 31 parlamentari intercettati.

Il caso L'inchiesta sulla bancarotta del sondaggista. Dall'ex premier a Bobo Craxi: registrazioni «di sponda», no dei pm alle sbobinature .

(Corriere della Sera) Trentuno parlamentari intercettati indirettamente. Da Silvio Berlusconi a Giulio Tremonti, da Francesco Cossiga a Bobo Craxi, da Cesare Previti a Sandro Bondi, da Claudio Scajola a Paolo Bonaiuti, da Maurizio Gasparri a Francesco Storace, dall'avvocato Niccolò Ghedini a Katia Bellillo: tanti sono i deputati e i senatori che, tra giugno 2004 e febbraio 2005, l'inchiesta milanese sulla bancarotta della Hdc di Luigi Crespi (l'ex sondaggista di Berlusconi arrestato nel 2005) si è trovata a intercettare di sponda: cioè imbattendovisi quali interlocutori o degli indagati intercettati (come lo stesso Crespi) o di persone non indagate ma con l'utenza in quel momento ugualmente sotto controllo dei pm (come l'ex presidente di Patrimonio spa Massimo Ponzellini, oggi presidente di Impregilo, o Nicolò Querci, vicepresidente di Rti, la società delle tv Mediaset).

Ma diversamente da altri recenti incroci tra politica e inchieste, queste intercettazioni resteranno patrimonio solo di chi le ha captate e ascoltate. Perché, questa estate, i pm Pedio e Pellicano le hanno ritenute tutte di contenuto penalmente non rilevante, nei confronti sia dei politici sia dei loro interlocutori (compresi gli indagati). Non le hanno fatte perciò trascrivere alla GdF, e neanche riassumere nei «brogliacci», schede che in due righe indicano data-orario-interlocutori e argomento del colloquio: in ossequio alla legge Boato, di recente però bocciata dalla Consulta nella parte in cui vietava di utilizzarle almeno contro i non-parlamentari, sono state stralciate dal processo. E nessuno dei difensori, ammessi ad ascoltarle, ne ha chiesto l'utilizzo.
Si sono così «perse», fra esse, ad esempio tre telefonate di Berlusconi con Deborah Bergamini (sua ex segretaria, poi al marketing Rai), che ne ha anche una con Bondi, Cicchitto, Massimo Baldini, Paolo Ricciotti e Katia Bellillo. Berlusconi, da premier, ne ha poi dodici con Querci (alla testa delle 3 reti tv di Mediaset). Tante quelle di Bobo Craxi con i fratelli Crespi. In decine è Alfredo Messina (n.2 di Mediolanum, teste nei processi Sme a Berlusconi e Previti) a parlare con l'avvocato Ghedini e lo stesso Previti. Dieci i contatti fra Tremonti e un manager di Crespi, Marini. L'inchiesta Hdc si è già conclusa con accuse di concorso nella bancarotta a Crespi, a Fiorani e al manager Publitalia Pravadelli; e i pm, che non hanno mai indagato Berlusconi o Tremonti nonostante le prospettazioni di Crespi, hanno derubricato in favoreggiamento l'accusa al presidente Mediaset, Fedele Confalonieri, «il dottore» di talune intercettazioni tra Messina e Crespi. Ma anche qui la Procura ha ritenuto irrilevanti per l'indagine (e dunque non ha fatto trascrivere) la montagna di telefonate fra gli intercettati e i non-politici (come i dirigenti di Rai e Mediaset). Diversamente però da quelle con i politici, di queste telefonate restano agli atti i brogliacci GdF.

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