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venerdì 23 novembre 2007

I gay salgono in cattedra a Milano.

Lezioni gay nel doposcuola del liceo Manzoni.

(Camilla Montella - Libero) Il liceo classico Manzoni di via Orazio sarà il primo istituto a ospitare un ciclo di lezioni sull'omosessualità e le discriminazioni tenuto dall'Arcigay. Gli incontri si terranno un pomeriggio a settimana a partire da gennaio, probabilmente di giovedì. Nello stesso giorno, la direzione del liceo ha anche inaugurato il progetto "Scuola aperta", che mette a disposizione le aule dell'istituto per gli studenti che vogliono ripassare o prepararsi per un'interrogazione insieme a insegnanti volontari che si fermano fino all'ora del tè.

Finora l'Arcigay era entrato nelle scuole superiori di Milano solo durante le autogestioni, chiamato dai collettivi. Da gennaio, invece, l' "invito" a tenere lezioni sull'omosessualità e le discriminazioni è ufficiale: viene direttamente dal liceo classico Manzoni di via Orazio, che si è "prenotato" per un ciclo di sei incontri pomeridiani a partire da gennaio.

«L'idea è venuta a uno dei nostri professori e noi abbiamo accettato, perché è occasione per parlare non solo dei gay, ma di tutte le forme di discriminazione», spiega il preside Luigi Barbarino. Le lezioni (facoltative) saranno tenute da iscritti all'Arcigay e avranno per argomento: "Stereotipi e pregiudizi: dal secchione al musulmano", "Linguaggio mediatico", "Identità e orientamento sessuale", "Coming out e introspezione", "Incontri diretti: storie di adolescenti" e "Peer education: per far riportare l'esperienza del laboratorio nella classe". Seguirà, un mese dopo, un "Incontro di verifica". «L'obiettivo è di affrontare il tema delle alterità, per disinnescare fenomeni di bullismo e facilitare l'integrazione di ragazzi portanti una diversità», spiega Gabriele Sciuto, responsabile del settore scolastico dell'Arcigay. Dopo il Manzoni, anche l'istituto magistrale Agnesi potrebbe ospitare il ciclo di lezioni sull'omosessualità. «Non è ancora sicuro, ma dovremmo iniziare a febbraio», ipotizza Sciuto. Tutto pronto, invece, al liceo di via Orazio: «Gli incontri dovrebbero tenersi il giovedì», dice Sciuto. In questo caso, il ciclo di lezioni si inserirebbe in un pomeriggio già molto attivo al Manzoni: è infatti stato inaugurato il progetto "Scuola aperta", tutti i giovedì dalle 14 e 30 alle 16 e 45. L'idea è quella di far tornare a scuola i ragazzi (che vogliono) all'ora del tè, lasciare che studino nelle aule e affiancargli degli insegnanti che li aiutino a tenersi al passo col programma. E gli studenti rispondono bene: si presentano in una trentina ogni giovedì, ripassano in coppia e fanno le traduzioni di prova coi professori. «E dopo un paio d'ore di studio ce ne andiamo al piano di sopra a prendere un tè e chi vuole va a fumare fuori», spiega Antonio Schiano, studente di 2^ B. «I ragazzi sono più educati di pomeriggio: puliscono prima di uscire, stanno in silenzio e si aiutano a vicenda», aggiunge Francesco Leonardi, docente che ha "inventato" il pomeriggio aperto. In effetti, nelle aule del piano terra occupate da piccoli gruppi di giovani non si sente volare una mosca. Degli incontri con l'Arcigay i ragazzi non erano ancora informati. «Bella idea, questa è una scuola aperta», spiega Davide Canzano, rappresentante degli studenti. Il Manzoni è un vulcano di idee: la prossima tappa potrebbe essere il cineforum pomeridiano. Mentre il "sogno" dell'Arcigay «è quello di organizzare dei corsi per insegnanti, così da dare qualche strumento in più a chi è presente quotidianamente nelle scuole».

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