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venerdì 23 novembre 2007

Milano in imbarazzo per la visita del Dalai Lama. Sgarbi: «Lo porterò io ad Arcore».

Agenda semivuota Formigoni annuncia un incontro, «ma non al Pirellone». La città teme di perdere l’Expo 2015 per le ritorsioni di Pechino.

(Elisabetta Soglio - Il Corriere della Sera) Il Dalai Lama mette in imbarazzo le istituzioni milanesi. Il Premio Nobel per la Pace sarà in città dal 5 al 9 dicembre prossimo, ma la sua agenda non è ancora definita. Di certo, dal 7 al 9 la guida spirituale dei buddisti terrà alcuni insegnamenti sul tema «La via della Pace» al Palasharp. Ma chi sta organizzando l’evento non ha ancora definito i termini degli appuntamenti con sindaco, presidente della Provincia e presidente della Regione. O meglio. Il sindaco Letizia Moratti avrebbe già risposto alla richiesta di un incontro spiegando che in quei giorni (durante i quali sarà in visita istituzionale a Milano il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e saranno in città anche ambasciatori e consoli invitati per la Prima Scaligera della sera di Sant’Ambrogio) aveva già impegni pregressi.

La palla dovrebbe rimbalzare al presidente del Consiglio comunale, Manfredi Palmeri, che però non ha ancora ricevuto indicazioni ufficiali. In compenso, l’assessore Vittorio Sgarbi rompe gli indugi: «Riceverò io il Dalai Lama. C’erano effettivamente stati alcuni imbarazzi in giunta quando si era trattato di decidere se dare o meno il patrocinio all’iniziativa del Palasharp. Alla fine, dietro mia insistenza, il patrocinio è stato concesso, quindi non vedo il problema». Di più: «Chiederò a Berlusconi che anche lui lo riceva ad Arcore: lo ha fatto con gli ispettori dell’Expo, perché non dovrebbe farlo col Dalai Lama? », si chiede Sgarbi. «Il problema—tuona la capogruppo dell’Ulivo, Marilena Adamo— esiste eccome. Ed è legato al fatto che si fanno calcoli di opportunità in vista del voto della Cina per l’assegnazione dell’Expo, si stanno perdendo di vista le regole della buona educazione e dei doveri istituzionali ».

La questione del patrocinio, in effetti, era stata posta in aula dalla mozione dei consiglieri Andrea Fanzago ed Ettore Martinelli: «Gli organizzatori aspettavano da un anno una risposta che è arrivata il 21 ottobre scorso. Tra l’altro, dei tre giorni al Palasharp, solo uno è offerto gratuitamente». L’imbarazzo travalica i portoni di Palazzo Marino. Dagli uffici del Governatore della Regione, Roberto Formigoni, viene fatto sapere che «ci sarà un incontro, ma non al Pirellone». Anche il presidente della Provincia, Filippo Penati, non riceverà il Dalai Lama nella sede di Palazzo Isimbardi: «Faremo una visita privata esterna». In compenso, la Provincia ha patrocinato la tre giorni al Palasharp pagando alcuni annunci pubblicitari usciti sui giornali con il logo istituzionale. E c’è il caso di Cologno Monzese, comune dell’hinterland che ospita una delle più vaste comunità buddiste del Paese, dove il Dalai Lama verrà ricevuto l’8 dicembre. Il consiglio comunale ha deciso di concedere la cittadinanza onoraria a Sua Santità, ma il centrodestra ha votato contro l’iniziativa. Imbarazzante, no?

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