“Lo scorso anno abbiamo distribuito a più di 300 famiglie 11 tonnellate di cibo gratis” spiega il fondatore del centro, padre Modesto Paris, sacerdote agostiniano.
Quello di Genova Sestri è solo uno degli oltre 7 mila enti che quotidianamente offrono generi alimentari ai bisognosi. Tonnellate di cibo che ricevono dalla Fondazione nazionale Banco alimentare, associazione onlus che opera in Italia da 18 anni e che oggi sfama oltre 1,3 milioni di persone ogni giorno.
“Il miracolo nasce da un’idea geniale avuta nel 1989 da Danilo Fossati, presidente della Star, e monsignor Luigi Giussani, fondatore del movimento Comunione e liberazione” ricorda don Mauro Inzoli, presidente della Fondazione. Il Banco alimentare raccoglie nei suoi 20 magazzini distribuiti sul territorio nazionale le eccedenze alimentari di oltre 400 grandi aziende come Barilla e Ferrero. Prodotti con difetti (etichette e confezioni sbagliate) o prossimi alla scadenza che non potrebbero essere messi in commercio. “Arrivano anche tir dall’Unione Europea carichi di riso, latte, formaggi e scatolame: eccedenze produttive ridistribuite fra gli stati membri” prosegue don Inzoli. “In più ogni anno organizziamo quella che noi chiamiamo Colletta alimentare, che quest’anno è giunta alla 11ª edizione”.
Sabato 24 novembre, davanti a oltre 6.800 supermercati, 100 mila volontari del Banco distribuiranno all’ingresso sacchetti di plastica vuoti ai clienti, che poi ritireranno all’uscita, si spera pieni. In prima fila a riempire i sacchetti e caricare i camion anche testimonial come Marcello Lippi, allenatore della Nazionale di calcio che ha vinto i Mondiali in Germania, e il pilota di formula uno Giancarlo Fisichella. “Confidiamo nel senso di carità di chi va a fare la spesa e può permetterselo” aggiunge don Inzoli. “Lo scorso anno è andata bene. Abbiamo raccolto 8.422 tonnellate di generi alimentari, per un totale di 26,2 milioni di euro”.
Pasta, olio, tonno in scatola, zucchero, farina, sugo che tramite i volontari arrivano a famiglie e anziani, comunità per minorenni e ragazze madri, mense per i poveri, comunità di recupero per tossicodipendenti e malati di aids e case per disabili.
Ma il Banco alimentare non è soltanto un servizio impersonale: “Si tratta di un’esperienza di vita, di amicizia e di condivisione” assicura don Inzoli. “Un’esperienza che è più forte della diversità di idee e che rende a tutti una convivenza più umana, dove a prevalere è l’essere, l’uomo”. Sphere: Related Content
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