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giovedì 22 novembre 2007

Maurizio Ferrini: "Do lezioni di sesso agli adulti".

(Ticino news) Ai tempi lanciato da Renzo Arbore e la sua combriccola di “Quelli della Notte”, Maurizio Ferrini è stato da poco rivisto al Cittadella di Lugano con il suo spettacolo dal titolo significativo “Crudo”.

Dopo alcune parti in film come “Il Commissario Lo Gatto” o “Compagni di Scuola” di Verdone, o la sua conduzione di “Striscia la Notizia” al fianco di Vastano fino al ’93, rimane meglio noto al grande pubblico per una sua recente partecipazione ad un’edizione de “L’Isola dei famosi” e, soprattutto, come la “Signora Coriandoli”.
Ma le ambiguità sessuali non c’entrano nulla, assicura lui. Che qualcuno abbia messo in dubbio la sua virilità? Maurizio giura di no… E intanto si ispira al suo mito Woody Allen e probabilmente, anche ad un vecchio film di Giuliana Gamba, “Profumo”…

Sei stanco della Signora Coriandoli?
“Non è solo questo. È che per me è giunto il momento di rinnovarmi e mostrare al pubblico altri generi artistici del mio repertorio. In “Crudo”, il mio ultimo spettacolo, mi esibisco in un monologo con un inizio all’apparenza prevedibile, perché mi presento al pubblico nei panni della conosciuta Signora Coriandoli. C’è quindi una parte centrale nella quale affronto alcuni temi, fra i quali il caos di identità e ambiguità sessuale che sta attraversando la società di oggi e dove parlo della vita della Signora Coriandoli dagli inizi della sua esistenza ad oggi, proprio approfondendo la simbologia che quasi sempre si affibbia alla donna di oggetto del desiderio, oppure di colei che usa la propria femminilità per ottenere qualcosa; per poi terminare in uno spogliarello metaforico e… Reale, di me stesso: aiutato da un compagno di scena, mi denudo e torno uomo, giocando ed invitando il pubblico in sala a giocare con gli indumenti intimi, come il mio reggiseno rosa imbottito… Ma non è un passaggio a valenza ambigua o erotica; è solo un modo per far divertire la gente con qualcosa che dovrebbe tornare ad essere una dimensione di gioco uomo - donna, innocente e naturale.”

Quali sono le reazioni del pubblico a questa tua metamorfosi con la quale lo induci ad interagire?
“Di imbarazzo ed io vi gioco dentro scherzando ed aiutandoli a non prendere sul serio il sesso!”

Dunque una specie di… Educazione sessuale?
“No, piuttosto un invito ironico a tornare alla “normalità”. Oggi se non vai con i trans non sei di tendenza; se non sei bisex non conosci a fondo la vita e tutto ciò che può offrire; se non manifesti qualche perversione non sei nessuno…
La cronaca stessa ci ha abituati ad una serie di comportamenti che debbano per forza essere ricondotti ad un significato sessuale, e magari non è così. Sarebbe ora, secondo me, di cominciare a guardare le cose con un certo distacco e senza sentire il bisogno di adeguarsi e conformarsi alla moda. Le mode creano di proposito dubbi e paure intorno al sesso stesso, instillandoci sensi di inferiorità, se si è “troppo normali”. Per fare questo spettacolo mi sono ispirato a Woody Allen, cercando di far capire alla gente che tutti noi abbiamo ancora molte domande da fare sul sesso e che non dobbiamo vergognarcene, per darti un’idea… “.

Le tue preferenze in fatto di sesso?
“Assolutamente tradizionali e se proprio debbo dirlo… Per me anche la famiglia dovrebbe attenersi ad un modello più naturale: un bambino dovrebbe avere un papà ed una mamma e non fingere che il secondo papà sia una mamma o… Viceversa!”

E cosa mi dici della tua parte nella fiction di quest’anno, “Ma chi l’avrebbe mai detto” dove, oltre a te, ha recitato Ornella Muti?
“Che non sono poi così soddisfatto, la considero una fiction che avrebbe potuto dare di più. Ma può darsi che sia un mio pregiudizio perché amo il cinema americano e non sono un appassionato di produzioni televisive o cinematografiche italiane… Se ho accettato di parteciparvi è stato solo perché ho grande stima della regista, Giuliana Gamba”.

Progetti futuri? Stai portano in tour “Crudo”?
“No, ho già lasciato Crudo per buttarmi nelle nuove offerte che ho ricevuto, che sono tutte in ambito cinematografico e teatrale. Crudo è stato il primo passo per abituare il pubblico al nuovo Ferrini!”.

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