(Travelblog) Sono tornata pochi giorni fa da quell’isola meravigliosa che è Santorini, in Grecia, che, secondo la leggenda, altro non sarebbe che la mitica Atlantide, inabissatasi in mare intorno al 1630 a.C. in seguito a una violenta eruzione del vulcano i cui resti giacciono oggi al centro della caldera. L’evento ebbe ripercussioni a grande distanza e fu, con ogni probabilità, anche la causa del declino dela civiltà minoica di Creta.
Ai viaggiatori di oggi l’isola, oltre a un panorama mozzafiato e a una vista davvero tra le più spettacolari al mondo, con le case bianche e azzurre delle città di Oia e Thira che si affacciano sul blu intenso della caldera, offre la possibilità di fare escursioni in barca o caicco con tanto di bagno nelle acque calde e solforose del vulcano a Palea Kameni, di raggiungere spiagge meravigliose come la famosa Red Beach, e di visitare le zone archeologiche tra cui i resti dell’antica Thira o il vecchio monastero ortodosso di Pyrgos. Per quanto riguarda invece il più famoso sito archeologico di Akrotiri, noto nel mondo per i celebri affreschi dei delfini o del pescatore (oggi conservati al Museo Nazionale di Atene), dal 2005 purtroppo non è possibile visitarlo perché in fase di ristrutturazione in seguito a un incidente in cui ha perso la vita un turista. Mi auguro che comunque almeno per l’anno prossimo sia di nuovo possibile recarvisi.
Un paio di consigli per soggiornare nell’isola: le camere del Delfini hotel a Oia non saranno forse paragonabili a un cinque stelle, ma la vista è quanto di più bello si possa immaginare. Se invece volete rilassarvi in spiaggia potete scegliere una delle tante opzioni tra Monolithos, Kamari e Perissa. Foto|viaggiatoreimmaginario
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