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giovedì 15 novembre 2007

Cent'anni di Mondadori: Tutto Arnoldo in 4mila foto.

Con la carta costruì una spina dorsale italiana.

(Paolo Cappelleri - La Gazzetta di Mantova) l libro è sempre il migliore regalo di compleanno. Anche per chi i libri li fa, esattamente da un secolo. Così, la casa editrice Mondadori ha deciso di celebrare i suoi primi cento anni di vita con un volume, “Album Mondadori 1907-2007”, che attraverso 800 pagine e 4.000 fotografie, fa rivivere l’epopea di uno dei principali produttori di cultura d’Italia, inevitabilmente intrecciata con la storia del Paese. Nel volume, ideato da Gian Arturo Ferrari e presentato ieri a palazzo Visconti a Milano, c’è un po’ di tutto, personaggi, opere e luoghi che hanno fatto la storia della casa editrice fondata da Arnoldo nato a Poggio Rusco nel 1889, cresciuto e decollato a Ostiglia, poi a Mantova e Verona, trasferito a Milano dove morì nel 1971.

Dalle copie dei primi stampati a cui Arnoldo Mondadori ha dato vita, alla mitiche serie Oscar, Gialli e Medusa. Dai fumetti Disney importati dagli Usa nel 1936, alle copertine storiche di Panorama ed Epoca e delle numerose riviste femminili. Oltre alle lettere degli autori che si lamentano del ritardo nei pagamenti. E all’ultimo editoriale firmato su Epoca, prima di lasciare la direzione, da Biagi. «La raccolta racconta la storia di una grande famiglia italiana, attraverso successi ed errori, gioie e dolori, e non nasconde nulla», ha spiegato il direttore del Sole 24 Ore Ferruccio De Bortoli, intervenuto assieme ai direttori di Repubblica e Corriere della Sera, Ezio Mauro e Paolo Mieli.

Non mancano nemmeno i compromessi di Mondadori con il fascismo: nelle 827 pagine patinate, infatti, passano in rassegna le copertine dei periodici in perfetto stile Ventennio; ma anche quelle dei capolavori di Hemingway (75mila le copie vendute della prima edizione di “Addio alle armi”), pubblicati per rilanciare, a guerra finita, l’immagine di editore indipendente. Sfogliando quest’opera, ha commentato Ezio Mauro, «si riconosce la missione immutata di una casa editrice che fa parte della spina dorsale del Paese: andare a cercare i lettori, con i libri e con i periodici. Non dimentichiamo - ha sottolineato Mauro - che Mondadori fu l’unico in Europa, nel 1989, a pubblicare i “Versetti satanici” di Rushdie, malgrado la fatwa che colpiva il libro».

Anche per questo, secondo Paolo Mieli, «la Mondadori è stata la più internazionale delle case editrici italiane». Anche se, ha ricordato il direttore di via Solferino, «ricordando il secolo di questo Gruppo non si può non parlare della vicenda di Rete4: l’unica volta che la società ha rischiato di andare all’altro mondo. Non so se Arnoldo avrebbe rischiato tutto in una sola avventura, come un giocatore. Forse no». Dietro l’epopea, ha spiegato Maurizio Costa, vice presidente e ad del Gruppo Mondadori, c’è la volontà del fondatore «di coniugare la cultura industriale con uno sguardo moderno verso al società e l’attenzione alla qualità editoriale: senza visione elitaria ma per soddisfare gli interessi di quanti più lettori possibile». Tra le iniziative per festeggiare le cento candeline, Mondadori riproporrà anche una scelta di dieci opere che hanno segnato la storia della collana Medusa.

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