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giovedì 15 novembre 2007

Kakà ha trovato un altro pretesto per lasciare l'talia.

Ricardo Kakà (Calcioblog) Quanto è accaduto domenica è stata un’esperienza davvero triste. Sono stato direttamente vittima di tutto perché i tifosi hanno bloccato l’incontro di Bergamo e noi non abbiamo potuto giocare. Se potrei lasciare l’Italia per questi fatti? Non voglio di cambiare club, perché sono felice al Milan, ma vedendo quello che sta accadendo, mi chiedo se vale la pena restare in Italia”.

Queste le parole del probabilissimo prossimo Pallone D’Oro, Ricardo Kakà, in commento ai fatti dell’ultimo weekend.

Nell’apprendere il Kakà-pensiero, pur condividendo l’amarezza per quanto accaduto, ho pensato quanto fosse fuori luogo l’esternazione del numero 22 rossonero. Fuori luogo perchè demagogica nell’approccio, egocentrica nelle conclusioni.
Mi spieghi Sig. Kakà: cosa l’ha turbata così tanto?
La tragica morte di un ragazzo di 28 anni o l’inadeguatezza delle forze dell’ordine? La furia cieca e insensata degli ultras, o il fatto che, ancora una volta, il calcio si sia piegato al volere di una minoranza?

La mia personalissima sensazione è che Kakà, stia cercando ogni prestesto per lasciare il Milan a fine stagione. Il continuo pressing del Real Madrid (per altro attenuatosi negli ultimi tempi), le dichiarazioni alla stampa in cui non vi è mai stata una chiusura (o un’apertura) inequivicabile, il cammino altalenante della squadra ed il rischio di non disputare la Champions League nella prossima stagione, sono tutti segnali importanti in quest’ottica.

E adesso questo: l’episodio triste, tragico di domenica ed ecco la sparata: c’è troppa violenza, potrei anche lasciare l’Italia!
Vuoi lasciare l’Italia? E’ legittimo, liberissimo! Ma non troviamo scuse e non strumentalizziamo un fatto così grave! Pensi veramente che, fuori dalla nostra Penisola sia tutto idilliaco? Che non ci siano scontri tra tifosi, tra ultra e polizia?
Allora non prenderci in giro grande Campione!

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