Pioggia di critiche per l'allenatore dei Lakers dopo una battuta sul k.o. della sua squadra contro gli Spurs: "E' stata una partita alla Brokeback Mountain". Le scuse dopo le proteste delle associazioni gay.
(Alessandro Ruta - La Gazzetta dello Sport) Nove anelli Nba al dito, un carisma impareggiabile, frutto anche della filosofia Zen che lui dice di seguire, e un’innata tendenza alle frasi ad effetto. Forse troppo ad effetto. Tutto questo fa di Phil Jackson l’allenatore più chiacchierato del basket professionistico americano, la cui ultima uscita ha fatto discretamente rumore.
PENETRA E SCARICA – Dopo la sconfitta (107-92) dei suoi Los Angeles Lakers contro i San Antonio Spurs, martedì sera, i giornalisti hanno chiesto i motivi di questo k.o. Domande tipo: "Coach, come è stato possibile lasciare che gli Spurs segnassero 13 triple? Avete sofferto molto il loro penetra e scarica?". Ed ecco la risposta di Jackson: "Sì, è stata una partita alla Brokeback Mountain". Il riferimento, è ovvio, era al film del 2005 di Ang Lee, in cui si racconta la storia omosessuale tra due cowboy (interpretati da Jake Gyllenhaal e Heath Ledger).
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