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mercoledì 11 giugno 2008

Le lucciole restano fuori dal decreto sicurezza.

(Panorama) La prostituzione esce dal decreto sicurezza e verrà inserita in un disegno di legge. L’emendamento presentato dal dal presidente della commissione Giustizia del Senato, Filippo Berselli è stato tolto dalle misure urgenti del Governo e rientra tra quelle di cui si discuterà in Parlamento. Dopo una settimana di dichiarazioni e polemiche, nel vertice di maggioranza al Senato a cui hanno partecipato i presidenti delle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia, i capigruppo del centrodestra, il ministro Guardasigilli Angelino Alfano e il titolare del Viminale Roberto Maroni, la decisione è stata una via di mezzo. Il ministro dell’Interno e la sua collega alle Pari Opportunità Mara Carfagna avevano espresso dei dubbi sulla proposta di Berselli e Vizzini, che considerava le lucciole “pericolose per la pubblica moralità e la sicurezza” e quindi da allontanare con un foglio di via. ‘’Abbiamo deciso” annuncia Berselli ai cronisti “di levare dal decreto tutte le materie non strettamente pertinenti al provvedimento. Presenterò quell’emendamento nel disegno di legge, perché è giusto che finisca lo spettacolo indecente degli uomini o donne nudi la sera per strada, che possono essere guardati anche dai bambini, mentre la mattina rimangono per terra i preservativi'’.

Intanto il decreto sicurezza, dal quale è stato tolto anche il reato d’immigrazione clandestina, prosegue il suo esame nella Commissione, in attesa di arrivare in Parlamento. Nel testo resta l’aggravante di clandestinità e la trasformazione dei Cpt in Cie (Centri identificazione ed espulsione). Sarà rivisto invece l’articolo 5 relativo alla confisca degli immobili affittati a nero ai clandestini. Restano anche, come tiene a precisare Vizzini, “tutti quelli sulla lotta alle mafie, in particolare sulla confisca dei patrimoni realizzati dalla criminalità organizzata”.

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