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venerdì 1 agosto 2008

La telenovela estiva gay. Cavaretta racconta il suo "amore" per Convertini.

Beppe Convertini è gay? Parla il suo ex compagno.

(Affari italiani) L’amore durato cinque anni, le bugie, le lacrime e, dopo una paparazzata di troppo, la fine della storia. Giovanni Cavarretta ha rivelato a Gay.it i dettagli della lunga storia con l’attore Beppe Convertini. Una storia basata sull’amore da una parte e sulla finzione dall’altra.

"Pur di presenziare agli impegni di lavoro mi trascurava - racconta Cavarretta - Sono rimasto solo molte volte nonostante fossero già programmati i nostri appuntamenti di coppia da tempo, alberghi prenotati e così via. Ho sempre sperato, però, che qualcosa cambiasse. Poi è successo un episodio in cui ha superato il limite."

L’ultima paparazzata che ritraeva l’attore in compagnia femminile non gli è andata proprio giù: "Avevamo una appuntamento molto importante, mia nonna è in ospedale e sta molto male. Avevo bisogno di lui. Poi la telefonata: "non posso venire per impegni di lavoro", mi ha detto." E invece "era al mare a farsi fotografare con tutte quelle ragazze."

A proposito dell’outing e delle foto insieme a Convertini, Cavarretta non ha rimorsi: "Beppe ha fatto un calendario insieme a Sara Ricci, - nel 2003 sua fidanzata ufficiale - e ricordo che all' epoca dissero in un'intervista: "Abbiamo fatto l'amore sotto un riflettore e abbiamo goduto molto", testuali parole. Non ho capito il bisogno di mettere in piazza la loro storia, è una scelta che non condivido. Ma alla luce di quel calendario e di quella storia resa pubblica mi chiedo: perché avremmo dovuto vergognarci della nostra storia?"

Alla domanda se è possibile che la loro storia riprenda, Cavarretta risponde: «La nostra relazione nasceva dall'amore, che bisogno c'era di nascondersi? Si tratta di essere onesti con gli altri ma soprattutto con se stessi. Non ha senso piangere in continuazione perché si è costretti a nascondersi e poi tornare a fingere appena arriva una telefonata di lavoro. Pensa che lo scorso otto marzo avevamo già prenotato una vancanza. poi gli hanno chiesto di presenziare a un centro commerciale per la festa della donna. Ha mollato tutto ed è andato. Giuro che quei soldi glieli avrei dati io. Non sapevo che la sua immagine fosse solo questa, l'ho capito tardi. Bisogna essere abbastanza uomini per dire: la mia vita è un'altra e non ho nulla di cui vergognarmi. Chi mette le bombe per strada dovrebbe vergognarsi, non i gay.»
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Ndr. Non so perchè ma sento odore di patacca, di falso e di sciaccallaggio mediatico... e fanno specie quelle foto con il logo di Gay.it, peraltro diffidato. Ma... staremo a vedere. (Aspis)

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