banda http://blografando.splinder.com

martedì 4 dicembre 2007

L'Unità in un articolo non firmato cerca di minimizzare. Unioni civili, bufera sul no di D'Alema alle nozze gay.

(L'Unità) Si riapre la discussione sui Pacs, poi divenuti Dico e in futuro Cus, per la regolamentazione dei diritti delle coppie di fatto, sia etero che omosessuali. Rompe gli indugi il ministro degli Esteri e vicepremier Massimo D'Alema, che si è detto contrario alle nozze tra omosessuali sul "Corriere della Sera".

«Di solito Massimo porta fortuna ai sostenitori delle cause avverse – è la battuta di Cesare Salvi - . Può essere accaduto anche stavolta... Però, lui parlava di matrimoni tra gay e non è di questo che trattano i "Cus"». Il capogruppo di Sinistra democratica e presidente della commissione Giustizia del Senato, ha precisato che il testo base sui "Contratti di unione civile" è già passato all´esame della commissione. «È ragionevole prevedere che l'Aula di Palazzo Madama esaminerà i Cus tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio», ha detto Salvi, dopo il sì della commissione con un voto trasversale sulle unioni civili. «All'inizio del prossimo mese si esamineranno gli emendamenti e poi toccherà all'Aula. È una grande soddisfazione aver approvato il Ddl in commissione dove si è avuto un dibattito costruttivo per una legge attesa dagli italiani e che è stata votata da una maggioranza trasversale». Cesare Salvi si augura che nell'immediato futuro il provvedimento possa incontrare anche il favore di parte del centrodestra che in commissione ha avuto comportamenti diversi: dall'astensione di An e Forza Italia, al no dell'Udc al sì dei Repubblicani.

«D'Alema non c'è bisogno di convertirsi per allearsi con Casini», dice Franco Grillini, deputato socialista e candidato sindaco a Bologna. «Non credo sia un caso che tra i primissimi a sperticarsi in complimenti e lodi alle discutibili affermazioni di Massimo D'Alema contro i matrimoni gay ci sia proprio Pier Ferdinando Casini, leader della Cosa bianca. È nota la predilizione di D'Alema per il sistema elettorale alla tedesca con lo scopo di costruire un'alleanza centrista con la Cosa bianca in sostituzione della così detta Sinistra radicale. In questa prospettiva i leader del Pd fanno la rincorsa a dare garanzie dal Vaticano».

Il dibattito si allarga a tutto il Pd. «Il Partito democratico deve dire chiaramente se, su un tema fondamentale come quello delle unioni civili, continuerà a parlare d'altro e a non prendere decisioni nette e definite», chiede la deputata di sinistra democratica Fulvia Bandoli. «Se la sua politica sarà quella di nascondere questo tema sotto al tappeto per rinviarlo in eterno a data da destinarsi. Le coppie di fatto stanno chiedendo che gli vengano riconosciuti gli stessi diritti civili delle coppie sposate». «Fino ad ora - afferma a nome del gruppo alla Camera - le associazioni omosessuali non mi sembra che abbiano chiesto il diritto a sposarsi. La discussione sul matrimonio è quindi inutile e dimostra, ancora una volta, che il pd cerca di evitare il tema, così come Veltroni ha già fatto a Roma».
«Ci mancava D´Alema che, affascinato dalla fede, coglie l'occasione di un dibattito di fronte agli studenti di una scuola superiore per insultare gay e lesbiche italiane», dice Aurelio Mancuso, presidente Arcigay. «Quello che dice D'Alema - continua Mancuso -, Ratzinger non l'avrebbe saputo dire meglio». Secondo l'Arcigay, il ministro degli Esteri «non conosce neppure bene la Costituzione su cui ha giurato, che non parla affatto di generi all'articolo 28 ma di famiglia società naturale fondata sul matrimonio». Forse, ipotizza sarcastico Mancuso, «le sue frequentazioni vaticane, tra una manifestazione dell'Opus Dei e qualche a convegno ecclesiastico, lo hanno indotto a dar ragione ai suoi amici di partito Binetti e Bobba».

«Se ci sono persone che vengono giornalmente offese non sono di certo i cattolici ma gli omosessuali – dice Rossana Praitano, presidente del circolo di cultura omosessuale Mario Mieli -, che si vedono ogni giorno di più delegittimare a causa del loro orientamento sessuale, anche da quella parte di politica che invece i voti di gay lesbiche e transessuali se li è presi, eccome».

«Con l'intervento di D'Alema contro le "nozze gay" e le incertezze di Veltroni sul registro delle Unioni Civili il Pd rischia di chiudere ogni residuo rapporto con il mondo omosessuale ancor prima di nascere», annuncia Andrea Benedino, componente commissione nazionale sul Manifesto dei Valori del Pd e già portavoce nazionale Gayleft, la Consulta glbt dei Ds.

«Noi pensiamo che l'Italia debba essere un Paese laico, non servono queste espressioni e soprattutto voglio capire: il Pd a chi guarda? Ad Aznar o a Zapatero?». Dice il ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio. Una timida apertura dalla sua collega di partito, Paola Balducci (commissione Giustizia): «Siamo d'accordo nella sostanza, ma non nel metodo ». Balducci spiega: «Come D'Alema noi non neghiamo il valore della famiglia tradizionale ma, tenuto conto degli ultimi episodi di discriminazione contro i gay in alcune scuole e degli episodi di bullismo omofobo dagli esiti anche tragici, come il suicidio di uno studente, ci saremmo aspettati che il ministro degli Esteri davanti a un pubblico composto proprio da studenti, avesse espresso un più chiaro e inequivocabile messaggio di condanna della discriminazione verso i gay e avesse con più forza difeso le unioni civili, piuttosto che dichiarare che le nozze tra omosessuali offenderebbero il sentimento religioso di tanta gente». L'obiettivo del Parlamento e del paese deve essere il riconoscimento «dei diritti civili e sociali degli omosessuali, delle unioni civili, negati da una parte della società e dei partiti politici. Ci sembra dunque - conclude la deputata Verde - che D'Alema abbia perso una occasione importante per parlare in questo senso ai nostri giovani ribaltando il tema della questione».

Sphere: Related Content

Nessun commento: