(Agi) Nel marasma confuso e a volte disperato che e' la sessualita' degli adolescenti (che ormai sconfina nei pre-adolescenti) e' salita in testa alle trasgressioni l'esperienza lesbica: almeno un rapporto saffico e' stato consumato da circa il 40% delle ragazze italiane. E' quanto segnala Federico Bianchi di Castelbianco, psicologo dell'infanzia e direttore dell'Istituto Italiano di Ortofonologia di Roma, intervenuto al convegno "Sessualita' e scelte consapevoli. Quale informazione per le donne a rischio?" all'Istituto San Gallicano. L'esperienza lesbica tra le giovani e giovanissime, spiega l'esperto, e' ormai "trendy": "Esiste una serie di messaggi mediatici che esaltano l'omosessualita' come regno della trasgressione, del sesso facile, della moda, del divertimento. E il rapporto saffico viene mostrato per stupire e affascinare, basti pensare al celebre bacio in diretta tv tra Britney Spears e Madonna, o a una serie di spot in cui i ruoli sessuali sono scambiati. Le ragazze subiscono questi messaggi forti e precisi, e scatta un fattore imitativo che fa dire a molte che l'esperienza omosex e' 'una botta di maturita'', una sorta di passaggio iniziatico per sentirsi grandi e 'cool', cioe' precise, alla moda". Il "boom" della trasgressione omosessuale (che e' tutt'altra cosa, spiega l'esperto, dall'omosessualita' vera e propria, che rientra in un'altra casistica) riguarda entrambi i sessi, ma per i ragazzi fa meno notizia: "Gia' nel 2000 - spiega Bianchi - il 60% dei ragazzi aveva avuto almeno un'esperienza gay, mentre le donne erano solo il 18%. Oggi possiamo dire che le ragazze ad aver 'sperimentato' l'approccio saffico sono almeno il doppio, il 35-40%". E si comincia presto: dai 12 ai 15 anni la gran parte ha gia' avuto il suo primo rapporto lesbo. Complice anche la crisi dei maschi: "Molti giovanissimi hanno difficolta' ad avere rapporti con le loro coetanee, che sono diventate molto piu' aggressive e sicure di se'". E anche il "sesso forte", allora, si rifugia nel rapporto gay, "piu' facile perche' si ha a che fare con una persona percepita come simile, e perche' i modelli maschili attuali presentano spesso l'immagine di un'omosessualita' trasgressiva, liberatoria e sensuale, in definitiva divertente". Le volte in cui decidono di "buttarsi" con l'altro sesso, i ragazzi "sono costretti spesso a ubriacarsi, per superare le inibizioni e per potersi poi giustificare con l'ebbrezza di fronte a un eventuale rifiuto". Ma e' la fotografia complessiva della vita sessuale dei giovani italiani a confermarsi allarmante: l'eta' media scende anno dopo anno, e ormai "gia' alle scuole medie l'80% di ragazzi e ragazze fanno sesso, magari non completo". In gran parte, rivela lo psicologo, si rifugiano nel sesso orale, che "e' diventato un vero e proprio boom per le giovanissime", perche' "meno rischioso, meno coinvolgente, non ci si deve neanche spogliare". I giovani italiani fanno sesso "per dissacrare, per noia, per trasgredire e per guardarsi e farsi guardare". Una componente voyeuristica esaltata da internet, con i suoi YouTube e Messenger. E dormono pochissimo, non piu' di 5 ore a notte in media, restando fino a tardi ipnotizzati davanti al monitor. Come intervenire? "La repressione e' impossibile e controproducente - spiega l'esperto - si dovrebbe agire con l'informazione e l'educazione, a partire dalle scuole dove l'educazione sessuale e' pressoche' assente". Un intervento che ormai e' urgente, perche' oltre al sesso precoce e senza limiti i giovani sono a contatto con un altro fenomeno: quello della droga. "Tra dieci anni - pronostica Bianchi - ci saranno le perquisizioni nelle scuole, i ragazzi porteranno (e hanno gia' cominciato) droga e armi in classe, come in America".
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