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lunedì 12 novembre 2007

Presto la pubblictà su internet supererà quella via radio.

[i](Credits: Corbis)[/i]
(Panorama) Dove va la pubblicità? Il mercato è stagnante, ma può internet continuare a guadagnare terreno rispetto agli altri mezzi di comunicazione? Dal Forum Iab Italia 2007, (dove Iab sta per Interactive Advertising Bureau) appena concluso, arriva l’annuncio di Assap-AssoComunicazione secondo il quale gli investimenti pubblicitari su internet cresceranno mediamente del 30% nel 2008. L’associazione che riunisce le imprese di comunicazione ha stimato che gli investimenti delle aziende italiane in pubblicità digitale raggiungeranno entro fine 2007 i 665 milioni di euro, facendo registrare un +41,5% rispetto al 2006, con una “crescita esponenziale” della pubblicità sui cellulari. Commentiamo questi dati con Elisabetta Mocchetti, di Assocomunicazione.

Come fate a fare una previsione di questo tipo sul 2008?
In realtà in un mercato pieno di turbolenze è difficile ricavare lo sviluppo futuro con precisione, le prospettive di crescita sono accompagnate da molti punti di domanda. Però le previsioni emerse al forum davano una forchetta compresa tra il 40%, in linea con la crescita registrata quest’anno rispetto al 2006, e il 20%.

Che quota arriva ad ottenere il digitale sul totale degli investimenti pubblicitari?
Fatto pari a 100 il totale degli investimenti, la quota internet era del 4,6% nel 2006, è stata del 6,3% nel 2007 e si prevede possa attestarsi intorno all’8% nel 2008. Il fatto interessante è che in un mercato a crescita assai limitata, internet è in pratica l’unico mezzo su cui la pubblicità aumenta, mentre tutti gli altri crescono in pratica al passo con l’inflazione. Internet potrebbe superare il mercato pubblicitario della radio.

Che tipo di pubblicità cresce di più?
I banner classici, le e-mail e le pubblicità sui motori di ricerca sono tutti comparti che si muovono, ma a far registrare una crescita esponenziale, anche perché parte da valori assoluti bassi, è il mobile, la pubblicità sui telefonini.

Quali sono le aziende che più volentieri si rivolgono a internet per la loro pubblicità?
Analizzando il mondo internet e i suoi clienti vediamo che ci sono quattro comparti merceologici che stanno trainando il mercato e da anni fanno il grosso degli investimenti e generano crescita molto più di tutti gli altri. Insieme costituiscono il 50% del totale degli investimenti su internet. Sono le telecomunicazioni (15%), la finanza (14%), servizi business e per il tempo libero (11%) e il comparto auto e moto (10%). La domanda è: gli altri settori dove sono? La nostra tesi è che per poter crescere a ritmi importanti è necessario che quelli che noi chiamiamo i piluccatori, le aziende che fanno investimenti mordi e fuggi non continuativi, possano capire che il web è diventato un mezzo da usare in maniera significativa per la comunicazione. Alimentare, bevande, cosmetici, elettrodomestici e anche l’information technology, che investe sui nuovi media meno di quanto ci si aspetterebbe: il futuro del mercato, la sua crescita, sono in mano alle aziende di questi settori.

Cosa accade all’estero?
In mercato più maturi, ma restando vicino a noi, in Germania ad esempio, il valore assoluto degli investimenti pubblicitari su internet è 3,5 volte il nostro, in Gran Bretagna è oltre 2,5 volte il nostro. Ebbene in questi paesi i quattro settori di cui abbiamo parlato non sono più soli, ecco perché i valori assoluti sono più alti. In Italia la grande concentrazione degli investimenti da parte di settori che continuano a fare da traino spinge a chiedersi quale sarà il futuro se gli altri comparti merceologici non entrano: da noi auto, finanza, servizi e telecomunicazioni sono responsabili a oggi il 62% della crescita.

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