(Francesca Barbiero - Il Sole 24 Ore) I primi ad arrivare, direttamente dalla Francia, dovevano essere i Pacs, Patti Civili di Solidarietà. Poi è stato il turno dei Dico, Diritti e doveri delle persone stabilmente Conviventi. Infine, molto sotto tono rispetto ai due acronimi precedenti che hanno avuto il loro quarto d'ora abbondante di popolarità, è stata la volta dei Cus, i Contratti di Unione Solidale.
Ma che fine avranno mai fatto Pacs, Dico e Cus? Si sono inabissati nei meandri della politica finendo nel cono d'ombra dei media. In altre parole, non ne parla più nessuno.
Eppure, non sono usciti dalla vita degli italiani se è vero che - come documenta l'Istat nel rapporto sulla vita quotidiana nel 2006 presentato pochi giorni fa - il numero delle libere unioni è in continuo e significativo aumento
Nel 2003 erano 564 mila, il 3,9% del totale delle coppie. Nel 2006, a tre anni di distanza l'Istituto di statistica ne ha contate Ó37mila, cioè il 4,3% delle unioni. Le famiglie "ricostituite", cioè che si sono formate dopo lo scioglimento di una precedente unione coniugale di almeno uno dei due partner, sono il 5,3% (775mila) di cui 4Ó5mila coniugate e 3iomila non sposate.
In tutto le famiglie in Italia sono circa 23 milioni con un numero di componenti pari a 2,5. In generale, rispetto ai periodi precedenti, prosegue la diminuzione delle coppie con figli.
E le persone sole? In tutto ammontano a 5 milioni 977mila pari al 12,4% della popolazione adulta.
La condizione di persona sola, sino a 44 anni è più diffusa tra gli uomini (9% rispetto al 5,4% delle donne), mentre nelle età successive la proporzione di donne sole aumenta fino a diventare nettamente superiore a quella degli uomini nelle età anziane. A livello territoriale, è il Sud a mostrare i livelli massimi di anziani tra le persone sole sia maschi (35%) sia femmine (69%).
Famiglia in crisi dunque? Non necessariamente. Sarebbe più corretto dire "in movimento
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