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lunedì 12 novembre 2007

Continua il gossip sulle presidenziali Usa: "E' lei, Huma, l'amante di Hillary" e non sono i primi rumors.

Una segretaria troppo particolare. Infuria il pettegolezzo sulla bella collaboratrice dell'ex first lady. E non sono i primi 'rumors' sulla sessualità della candidata democratica alle presidenziali.

(Giampaolo Pioli - Qotidiano.net) PORTA SEMPRE i pantaloni perché ha le gambe corte e piuttosto grosse. E’ fredda verso gli uomini perché «forse ha cambiato genere». L’ultradestra americana si è rimessa a pescare nel torbido e affibbia un’amante a Hillary. Incapaci di staccarla nei sondaggi o spietati nel demolirne le credenziali umane, nemici e finti amici di Hillary Clinton a meno di cinquanta giorni dalle primarie riattivano i pettegolezzi sulla sua sessualità e le attribuiscono una relazione con la sua assistente personale, un’affascinante ragazza sui trent’anni di origini indo-pachistane, nata in Michigam e laureatasi alla Georgetown di Washington, che la segue come un’ombra e dicono «risponde anche al suo telefono di casa prestissimo la mattina e tardissimo la sera».

Si chiama Huma Abedin, ha un’età non rivelata tra i venti e i trenta, ma per tutti i blog conservatori è diventata «il segreto di Huma».

SE CON OLTRE 100 milioni di dollari già raccolti per la corsa alla presidenza, oltre 20 punti di vantaggio su Obama a livello nazionale per le primarie democratiche, un Bill sempre più al suo fianco pronto a fare il «vice-presidente», Hillary Clinton, ambiziosa e calcolatrice, dopo aver superato per una vita, sulla soglia del traguardo, avesse deciso di veder sfumare il suo sogno americano per rincorrere una storia d’amore lesbico sarebbe la notizia del secolo.
E’ innegabile invece dopo la stagione del sexgate e il pessimo regno di George Bush che l’arma sessuale contro la Clinton, con un’amante donna di 30 anni più giovane, potrebbe diventare una rivelazione «atomica» per il perfido e spietato mondo politico americano che pretende di conoscere anche la cartella clinica del candidato presidente.

Va detto che le attenzioni su Huma iniziarono durante l’estate quando i settimanali si occuparo di «tutte le donne di Hillary» e apparve chiaro che lei era la «rivelazione». La senatrice è riuscita a far sapere molto poco della sua più stretta collaboratrice, ma una entusiastica descrizione che fece per Vogue Magazine ha dato il via ai pettegolezzi.
«Huma — disse la Clinton — possiede l’energia di una ventenne, la sicurezza di una trentenne, l’esperienza di una quarantenne e la grazia di una cinquantenne». In altre parole avrebbe qualità assolute, quasi superiori a quelle di Bill e sicuramente sufficienti per guadagnarsi il posto di «traveling chief of staff», che equivale ad una sorta di super capo di gabinetto della senatrice-candidata che rimane circondata da molte giovani e brillanti donne tutte parte del suo staff.

E’ BENE non dimenticare però che i primi «rumors» sulla sessualità di Hillary, appena arrivata alla Casa Bianca nel 1992, riguardavano l’avvocato Foster, il brillante legale dell’Arkansas, vice responsabile del team giuridico del presidente, suicidatosi misteriosamente in un parcheggio di Washington proprio quando cominciò a circolare la voce di una sua relazione con la first lady.
Per ora solo il Los Angeles Times e il Village Voice hanno insinuato che il rapporto tra Hillary e Huma non è solo professionale. La «demolizione a tappeto» la fanno invece i blog ultraconservatori che considerano una manna dal cielo la possibilità di indebolire i Clinton con l’ipotesi di un nuovo «scandalo» alla Casa Bianca. Sperano nella ripetizione al femminile del sexgate dal momento che Huma di fatto iniziò anche lei con Hillary come stagista prima di diventare il suo capo di gabinetto e consigliera più ascoltata.

QUESTA VOLTA però anche il più accreditato rivale repubblicano Rudy Giuliani ha un passato e un presente di frequentazioni controverse. Tre mogli, diverse amanti e amici gay con i quali ha vissuto per 6 mesi. Se ci si infilasse su questo filone personale e di discredito più che sui programmi per giudicare e eleggere il nuovo presidente degli Stati Uniti, la leadership americana nel mondo subirebbe un altro duro colpo.

DIFFICILE dubitare che Hillary non smentisca tutto. L’unica cosa impegnativa da ottenere però sarebbe un intervento di Bill Clinton sulle televisioni Usa alle 7 di mattina per dire, come fece lei a suo tempo, «Amo mia moglie e starò sempre al suo fianco. L’attribuzione di un’amante lesbica è solo un complotto della destra».
Huma intanto rimane la donna del mistero, bella, determinata, stakanovista e senza fidanzato. «Hillary e Huma», sempre insieme, come una «Thelma e Louise» in un saloon della politica quasi tutto maschile.

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