(L'Unità) Tutto come previsto. Via libera all’utilizzo delle intercettazioni che riguardano il leader Ds Fassino e il deputato forzista Salvatore Cicu, e rinvio degli atti al gip di Milano Forleo «per incompetenza» per Massimo D’Alema, che all’epoca era europarlamentare.
Ieri l’aula di Montecitorio ha confermato quanto stabilito dalla giunta per le autorizzazioni. Per Fassino sì da 327 deputati: la maggioranza (meno Udeur e Rnp), An, Lega, e buona parte dell’Udc. Contraria Forza Italia (tranne 11 deputati). Per Cicu solo 249 sì e 219 no: a favore la maggioranza (senza Udeur e Rnp) e la Lega, contraria la Cdl.
Sul caso D’Alema 270 sì al rinvio degli atti: Ulivo, Prc, Pdci, Sd, Udeur, più il forzista Gaetano Pecorella. Astenute Forza Italia e An, più Gerardo Bianco e Franco Grillini. Contrari l’Idv, la Dc-Muovo Psi e 4 Stefania Craxi. L’Udc si è divisa tra favorevoli (tra cui Casini) e contrari. Una discussione senza brividi, ma nelle dichiarazioni di voto Ignazio La Russa (An) e Antonio Leone (Fi) hanno punzecchiato i vertici dei Ds, rileggendo in aula le telefonate con Consorte. L’Ulivo ha ribadito la correttezza della decisione su D’Alema e ha stigmatizzato l’ordinanza del gip Forleo: «Si è arrogata compiti che non le spettano». a.c
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